Torna in Toscana l’allarme meningite. La ragazza romana morta a Vienna, di rientro da un viaggio a Cracovia, dove aveva partecipato alla Giornata mondiale della gioventù, prima di partire per la Polonia (24 luglio) era stata anche in vacanza in Maremma, dal 9 al 23 luglio, ospite del campeggio “Punta Ala” di Punta Ala, Grosseto.
Al via la profilassi Dal momento che il periodo di incubazione è calcolato in massimo dieci giorni, per estrema precauzione, il servizio di igiene e sanità pubblica della Asl Toscana sud est sta invitando tutte le persone che dal 21 al 23 luglio erano ospiti del campeggio a fare la profilassi farmacologica. Per le persone sotto i 18 anni la profilassi consiste in due somministrazioni di rifampicina (soluzione orale) al giorno per due giorni; mentre per chi ha più di 18 anni è sufficiente prendere una compressa di ciprofloxacina da 500 mg, un’unica dose per un solo giorno. L’azienda sanitaria locale mette a disposizione i seguenti contatti: 331 6203237 dalle ore 9 alle 12 e dalle ore 15 alle 18 ufigienepubblica@usl9.toscana.it Per quanto riguarda il personale del campeggio, e gli ospiti che erano presenti il 21-22-23 luglio e lo sono ancora, la Asl insieme al gestore del campeggio si è già attivata per la profilassi.
In 2 anni in Toscana 66 casi In due anni, da inizio 2015 a luglio scorso, in Toscana si sono registrati 66 casi di meningite, la quasi totalità, 52, del tipo C. Numeri che l’inverno scorso hanno portato la Regione Toscana a promuovere una campagna di vaccinazione intensiva e ad avviare indagini epidemiologiche per capire il perchè del ripetersi dei casi della meningite C anche tra la popolazione adulta, non solo tra i giovani, in particolare nell’area Toscana centro, lungo l’asta dell’Arno, per i cui cittadini, di qualunque età, il vaccino è fornito gratuitamente. Appena ieri l’assessore toscano alla salute Stefania Saccardi – che ha sempre precisato che non siamo di fronte a «un’epidemia ma ad attacchi molto virulenti» – e proprio in seguito al caso della ragazza romana morta a Vienna, aveva rinnovato l’invito a sottoporsi al vaccino, «unico strumento efficace di prevenzione e per la riduzione della circolazione del batterio».