Tempo lettura: 2 minuti

FIRENZE Nell’estate scorsa la Procura di Firenze aveva indagato il giornalista del Correre Fiorentino, Simone Innocenti, procedendo anche a una perquisizione nel suo ufficio e in casa e al sequesto di cellulare e pc. L’atto d’accusa era “rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio” in seguito alla pubblicazione di un articolo sulla carabiniera suicida alla scuola Marescialli di Firenze [LEGGI].

Oggi, la Corte di Cassazione ha deciso in merito al sequesto degli strumenti di lavoro del giornalista accogliendo il ricorso presentato da Caterina Malavenda, legale di Simone Innocenti, e il 23 gennaio scorso ha disposto la restituzione del computer, del tablet e dei telefoni sequestrati al giornalista. La Procura di Firenze ha reso esecutivo il provvedimento della Cassazione nella giornata di ieri, 18 febbraio.

Iscriviti al nuovo canale WhatsApp di agenziaimpress.it
CLICCA QUI

Per continuare a rimanere sempre aggiornato sui fatti della Toscana
Iscriviti al nostro canale e invita anche i tuoi amici a farlo!

“Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana accoglie con soddisfazione la notizia dell’annullamento, da parte della Corte di Cassazione, del decreto di perquisizione nei confronti di Simone Innocenti, il giornalista del Corriere Fiorentino indagato per concorso nella rivelazione del segreto d’ufficio dopo un articolo pubblicato il 17 maggio del 2024 sul caso dell’allieva suicida alla scuola marescialli dell’Arma – si legge in una nota dell’Ordine dei Giornalisti -. Lo scorso 4 ottobre Odg Toscana con l’Associazione Stampa aveva preso atto dell’inusuale comunicato stampa che il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, aveva inviato a tutte le redazioni per comunicare che il tribunale del Riesame aveva ritenuto legittima la perquisizione al giornalista, avvenuta il 31 luglio 2024″.

Il presidente di Odg Toscana Giampaolo Marchini insieme al Consiglio, coglie l’occasione per “richiamare il diritto di ogni giornalista alla tutela della segretezza delle fonti” e condanna con fermezza “tutti gli atti volti a limitare l’esercizio della nostra professione”.

Nordio: Non censurare i giornalisti per la diffusione di notizie riservate. La colpa è di chi non vigila