FIRENZE – «La Toscana è in prima linea contro la criminalità organizzata e voglio subito affermare che il 26 aprile la Giunta regionale ha approvato la delibera 599 che ci costituisce ‘parte offesa’ nel procedimento penale aperto dalla procura della Repubblica di Firenze e dalla direzione distrettuale antimafia, oggetto della presente richiesta di comunicazione».
Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani intervenendo in Consiglio regionale sull‘inchiesta delle Dda di Firenze. «Parte offesa – ha aggiunto Giani – significa scelta determinata, chiara, inconfutabile di essere accanto alla magistratura nell’agire per accertare i fatti, fornire supporto ai cittadini rispetto ai danni ambientali accertati, nell’operare con regole trasparenti che garantiscono lo svolgimento delle attività produttive di assoluta rilevanza per l’economia toscana, come è il settore delle pelli e della concerie, rispetto delle normative di tutela ambientale».
Governatore Giani: «Confermai Gori per esperienza»
In merito poi alla posizione di Ledo Gori, «nella conferma del capo di gabinetto della Giunta toscana – ha spiegato Giani – ho valutato l’opportunità di avvalermi di persone di esperienza e di conosciuta competenza nel ruolo, in grado di seguire il passaggio dall’amministrazione uscente all’attuale. Ledo Gori è persona conosciuta e stimata all’interno della regione, negli enti locali e in generale dai diversi mondi del sociale, dell’economia, della rappresentazione che hanno avuto rapporti con l’amministrazione regionale». «Ho ricevuto spesso attestazioni di stima nei suoi confronti – ha aggiunto Giani – con un gradimento diffuso rispetto alla sua conferma. Acquisita conoscenza dell’indagine e dei capi di imputazione ipotizzati, su mia indicazione è stata inviata a Ledo Gori da parte del direttore generale, una comunicazione di avvio del procedimento di revoca della nomina quale capo di gabinetto e conseguenze risoluzione del contratto di lavoro. Il procedimento è stato avviato nell’interesse pubblico delle tutela dell’amministrazione regionale vista l’ipotesi di reato. Mi auguro sinceramente che Ledo Gori abbia la possibilità di chiarire la propria posizione e l’estraneità ai reati contestati». Quanto alle presunte intercettazioni riportate dalla stampa, ha concluso Giani, «in merito a vicende che riguardano il consigliere Andrea Pieroni non riconosco alcun contenuto che possa a me essere correttamente riferito. Analogamente per quanto riguarda il sindaco di Santa Croce sull’Arno (Pisa) Giulia Deidda». In merito poi alla nomina di Edo Bernini a direttore della direzione Ambiente ed Energia, Giani ha spiegato: «Aveva già guidato il settore dimostrando competenza e professionalità. La sua nomina è comunque avvenuta in esito alla pubblicazione di un avviso pubblico per la presentazione di candidature».