claudio-borghi-aquilini-le«La commissione di inchiesta del Consiglio regionale toscano sul Monte dei Paschi di Siena, ha il suo limite principale nel fatto che, a differenza di una commissione parlamentare, si basa su testimonianze volontarie e quindi chi non vuole parlare o fornire il suo contributo, può rifiutarsi di presentarsi». Così Claudio Borghi, capogruppo in Consiglio regionale per la Lega Nord e vicepresidente della commissione d’inchiesta sull’affaire Mps, interviene nel merito per agenziaimpress.it dopo le dichiarazioni sul tema di Giacomo Giannarelli (M5S) e Leonardo Marras (Pd).

Obiettivo colmare quel buco d’informazione «Abbiamo cercato nelle audizioni svolte di dare voce in particolare a chi fino a quest’oggi non aveva parlato o in qualche maniera era stato silenziato – spiega Borghi -. Ho trovato molto interessante ad esempio le audizioni degli ex sindaci di Siena, come Piccini ma anche tutte le persone che in qualche modo hanno vissuto la realtà della banca senese subendo perdite economiche come piccoli azionisti. L’idea finale è di avere un quadro di insieme che arricchisca l’analisi su una situazione molto particolare a livello economico-finanziaria e si definisca meglio quel buco di informazione sul Monte dei Paschi, anche perchè non si è voluto indagare a dovere su di esso negli anni».

Le denunce della Lega Nord «Come rappresentante della Lega Nord posso dire che abbiamo denunciato con largo anticipo quello che stava accadendo in Mps, ‘carta canta’, con esposti e denunce ben precise, ad esempio sul pagamento di Antonveneta. Tutto nasce da come sia potuto arrivare un personaggio come Mussari che poi è stato il protagonista principale delle negoziazione di Antonveneta».

Niente stupore per la scelta di Rossi Il vicepresidente di commissione Claudio Borghi ha anche commentato la mancata disponibilità al momento del governatore della Toscana Enrico Rossi di partecipare come testimone sulla vicenda Mps ad un’audizione dei lavori presieduti da Giacomo Giannarelli. «Non sono stupito dalla scelta di non venire a testimoniare di Rossi perchè la sua arroganza è nota, del resto già in campagna elettorale avevo avuto modo di notare la sua volontà di non confrontarsi con chi la pensava diversamente da lui. Al termine dei nostri lavori vorremmo stilare una relazione che naturalmente sarà influenzata dalle persone che si sono rese disponibili a testimoniare ma anche da chi ha scelto di non farlo – ha concluso Borghi-. Avendo io competenza specifica sugli aspetti tecnici, data anche la mia esperienza alla Deutsche Bank , spero di fornire un contributo che sia di aiuto non solo a fare luce sui tanti aspetti di Mps, ma anche allo stesso tempo dii denuncia definito su un sistema bancario italiano che presenta tuttora grandi falle e pecche, con i danni che sono soprattutto subiti dai piccoli risparmiatori».