Nell'inchiesta Mps il Gip di Siena Ugo Bellini ha disposto il giudizio immediato per l'ex presidente Giuseppe Mussari, l'ex direttore generale Antonio Vigni e l'ex direttore generale dell'area finanza Gianluca Baldassarri. Sulla base degli elementi raccolti dalla Procura di Siena e dal nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, ai tre è contestata nell'ordinanza che dispone il giudizio immediato il reato di ostacolo alle funzioni di vigilanza. La vicenda si riferisce al presunto occultamento del contratto stipulato da Mps con la banca di finanza Nomura del derivato "Alexandria", che, secondo gli inquirenti, ha creato un "buco" nella banca senese da centinaia di milioni di euro.
Udienza fissata per il 26 settembre Il Gip Bellini, che oggi ha firmato il decreto di citazione per il giudizio immediato ha fissato l'udienza per il 26 settembre 2013. Il decreto, secondo quanto si apprende, è stato già notificato a tutti i difensori. Resta aperta l'inchiesta principale, quella sull'acquisizione di Antonveneta, e il filone che riguarda la così detta "banda del 5%".
Difesa di Mussari: «Presto dichiarati innocenti» «Siamo tranquillissimi perché non abbiamo ostacolato nessuno, siamo assolutamente sereni e non abbiamo nessun problema a difenderci davanti al giudice che è il giudice naturale. Anzi: vuol dire che saremo dichiarati innocenti più rapidamente». Così l'avvocato Tullio Padovani, uno dei due difensori dell'ex presidente di Mps Mussari, commenta la decisione del Gip di Siena che ha deciso il rito immediato per il suo assistito accusato di ostacolo all'autorità di vigilanza in concorso con Vigni e Baldassarri. «Mussari è una persona che difendo con orgoglio – ha proseguito Padovani -. Si tratta di uno stralcio un po' strano da un punto di vista processuale, ma andare dal giudice prima o dopo non fa grande differenza».
Mandate agreement nel cassetto Con il decreto con cui ha deciso il rito immediato, spiega una fonte giudiziaria, il Gip di Siena sembra aver accolto l'ipotesi dell'accusa che contesta agli ex vertici del Monte di aver "nascosto" nella cassaforte dell'ex Dg il 'mandate agreement' che fissava i termini della ristrutturazione del derivato Alexandria con la banca giapponese Nomura. La stessa fonte ricorda che Baldassarri è in carcere ormai dal 14 febbraio scorso, i termini della custodia cautelare scadono il 14 agosto: con lo stralcio il Gip «ha riconosciuto l'evidenza della prova».
Ex vertici ricorrono al Tar contro sanzioni Bankitalia Intanto, secondo quanto riporta il Sole24 ore, sarebbero stati presentati i primi ricorsi al Tar del Lazio contro le sanzioni per oltre 5 milioni di euro inflitte da Bankitalia agli ex vertici di Mps, dopo gli accertamenti ispettivi nei mesi scorsi e per la violazione del controllo dei rischi e le carenze degli organismi di controllo. Nove i ricorsi fino al momento proposti; affidati alla III sezione del Tribunale amministrativo, si attende la fissazione dell'udienza di discussione. A rivolgersi finora al Tar sono: Antonio Vigni (ex Direttore generale e Presidente il Comitato direttivo, multato per piu' di 500mila euro); Ernesto Rabizzi, Carlo Querci, Andrea Pisaneschi, Alfredo Monaci, Lorenzo Gorgoni, Turiddo Campaini, Fabio Borghi e Graziano Costantini (tutti ex Cda, multati per 225mila euro ciascuno); Tommaso Di Tanno, Marco Turchi e Paola Serpi (tutti ex componenti il Collegio sindacale, multati per 225mila euro ciascuno); e gli ex componenti del Comitato direttivo Giancarlo Pompei (multato per 45mila euro), Marco Massacesi (anche ex Vice Direttore Generale Responsabile Direzione Chief Financial Officer, multato per 135mila euro), Nicolino Romito (anche ex Vice Direttore Generale Responsabile Direzione Privati, multato con 90mila euro) e Fabrizio Rossi (anche ex Vice Direttore Generale Vicario Responsabile Direzione Risorse Umane, Organizzazione e Logistico-Immobiliare, multato per 45mila euro).