Leonardo Marras
Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto
Leonardo Marras

«La commissione sta portando avanti un lavoro rigoroso per ricostruire una vicenda molto complessa che, non scordiamocelo, ha riguardato la principale azienda della Toscana, nonché uno dei principali gruppi bancari d’Italia». Ad intervenire su agenziaimpress.it è il vicepresidente della commissione d’inchiesta sull’affair Monte dei Paschi nonché capogruppo Pd in Consiglio regionale, Leonardo Marras.

Ieri, in previsione della prossima seduta della Commissione convocata giovedì 24 marzo, avevamo pubblicato l’intervista al presidente Giacomo Giannarelli, del Movimento 5 Stelle che ha fortemente voluto l’istituzione di questa commissione.

«Il Partito Democratico – dice Marras – si è da subito reso disponibile per portare avanti i lavori ed anzi ci siamo adoperati per far sì che emergesse un quadro degli interlocutori quanto più rappresentativo e qualificato possibile. L’intento del Movimento 5 Stelle, invece, è stato, fin dall’inizio, soltanto strumentale contro il Pd. Il lavoro serio che tutti, compresi i pentastellati, siamo chiamati a svolgere dentro alle istituzioni sta dimostrando l’esatto contrario delle tesi che loro millantano. La Regione ha sempre avuto relazioni corrette e chiare con questa vicenda che resta, ad oggi, un grande scandalo dai contorni ancora opachi, tanto che il Pd ha fornito una lista aggiuntiva di personalità in qualche modo legate, anche del nostro stesso partito, da inserire nel calendario delle audizioni della commissione. Siamo convinti che, accanto all’indispensabile lavoro della magistratura, anche la politica debba interrogarsi e farsi un’idea di quanto avvenuto per il bene di Siena e della Toscana».

Dopo avere recentemente ascoltato gli ex sindaci di Siena, Maurizio Cenni e Pierluigi Piccini, giovedì scorso sarà la volta dell’attuale primo cittadino, Bruno Valentini. Prima di lui l’ordine del giorno prevede l’audizione del blogger Raffaele Ascheri, noto come l’Eretico di Siena e autore di alcuni volumi come “La Casta di Siena”, e degli avvocati Giulio Caselli e Luigi De Mossi.