FIRENZE – L’inchiesta Keu è arrivata a un punto di svolta. Dopo più di un anno sono state chiuse le indagini e notificati gli avvisi di garanzia a 26 persone.
Le aziende coinvolte sono sei. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata a traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, oltre che indebita erogazione di fondi pubblici e corruzione in materia elettorale. Reato contestato al consigliere regionale Andrea Pieroni (Pd) per un sostegno alle Regionali 2020 dall’Assoconciatori. La procura nell’inchiesta ipotizza un “sistema che vede coinvolti l’Associazione conciatori e i singoli consorzi” ambientali, “consapevoli nel rispettivo ruolo, dal conferitore allo smaltitore dei rifiuti, di far parte di un circuito collaudato e strutturato”.
Il secondo procedimento riguarda la gestione dei rifiuti e coinvolge dodici persone tra cui un dipendente regionale, imprenditori e persone del clan Gallace. L’accusa è estorsione illecita concorrenza con minaccia e violenza aggravati dal metodo mafioso. Il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e i pm Giulio Monferini ed Eligio Paolini, ipotizzano un “sistema che vede coinvolti l’Associazione conciatori e i singoli consorzi, consapevoli nel rispettivo ruolo, dal conferitore allo smaltitore dei rifiuti, di far parte di un circuito collaudato e strutturato”.