Sono tredici in tutto le richieste di rinvio a giudizio formulate dal Pm Roberto Rossi a carico di altrettanti indagati per la vicenda legata all’inchiesta Coingas e Multiservizi, due partecipate del Comune di Arezzo finite nel mirino della Procura, la prima per due consulenze da 400mila euro ad altrettanti professionisti, la seconda per un presunto caso di corruzione. Tra gli indagati il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, confermato primo cittadino al ballottaggio del 4 ottobre scorso. A Ghinelli la Procura contesta oltre al favoreggiamento anche l’abuso d’ufficio in merito al filone d’indagine incentrato sulle consulenze di Coingas al commercialista Marco Cocci e all’avvocato fiorentino Pier Ettore Olivetti Rason che sono indagati per peculato insieme all’ex presidente di Coingas Sergio Staderini. L’attuale presidente Franco Scortecci è accusato di favoreggiamento. A Ghinelli viene contestato un altro abuso d’ufficio per la nomina di Francesco Macrì a membro del consiglio di amministrazione e poi a presidente di Estra. Secondo l’accusa sarebbe stata violata la legge che vietava il conferimento di incarichi di amministrazione in enti privati in controllo pubblico, quale Estra, a chi aveva rivestito nell’anno precedente la carica di consigliere comunale.
Tutti i coinvolti La richiesta di rinvio a giudizio riguarda complessivamente a vario titolo tredici persone: Sergio Staderini, Pier Ettore Olivetti Rason, Jacopo Bigiarini (operante nell’ambito dello studio legale fiorentino Olivetti Rason), Marco Cocci, l’assessore Alberto Merelli, Francesco Macrì, Alessandro Ghinelli, l’avvocato Stefano Pasquini che si occupò per il Comune della legittimità del bilancio Coingas, Franco Scortecci, attuale amministratore Coingas, la contabile Mara Cacioli, il consigliere comunale di maggioranza Roberto Bardelli, il presidente di Arezzocasa Lorenzo Roggi e l’ex presidente Multiservizi Luca Amendola