Contro gli incendi, la Giunta toscana si impegni nei confronti del Governo a «rafforzare l’attività di indagine anche attraverso il potenziamento di uomini e mezzi per perseguire i colpevoli degli eventi dolosi e prevenirne l’operato». E’quanto chiede una risoluzione del Pd, presentata in aula dal capogruppo Leonardo Marras, approvata dal Consiglio regionale. L’atto, che è stato approvato a maggioranza, invita anche a «fornire più mezzi aerei e personale a disposizione della Toscana e a valutare l’aumento, con particolare riferimento al periodo estivo, della presenza di presidi dei vigili del fuoco nei luoghi strategici per il contrasto agli eventi incendiari e a valutare la costituzione, in quei luoghi, di nuclei volontari antincendio». Marras ha ricordato che in Toscana «la gestione dell’emergenza funziona» mentre quello che non funziona «è la repressione , il senso di impunità rispetto alle continue aggressioni. Sarebbe importante assicurare alla giustizia i colpevoli e dovremmo aumentare le risorse per chi fa le indagini».
650 ettari bruciati Sui recenti casi di incendi è intervenuto in Consiglio regionale con una sua relazione, il governatore Enrico Rossi. Solo a giugno in Toscana ci sono stati 101 incendi boschivi, e al 20 luglio il dato era di 164 incendi con 650 ettari bruciati e una superficie media ad evento di quasi 4 ettari. È quanto riferito dal presidente Rossi in una comunicazione all’Aula sulla situazione degli incendi. Nel complesso, è stato ricordato, dal 1 gennaio al 30 giugno 2017 in Toscana si sono verificati 303 incendi boschivi che hanno percorso 350 ettari di superficie, contro una media quinquennale di 115 episodi con 130 ettari andati a fuoco ogni anno. Il governatore ha evidenziato che dal mese di giugno le particolari condizioni climatiche dovute alla scarsità di piogge hanno determinato condizioni favorevoli al propagarsi di incendi. «Complessivamente – ha ricordato il presidente – abbiamo perso 2500 ettari di bosco». Tra gli incendi più rilevanti verificatisi a luglio, quello in località Poggio Staffo nelcomune di Castiglione della Pescaia in provincia di Grosseto; quello in zona Asca Alta a Piancastagnaio nel senese; quello a Tobbiana nel comune di Montale (Pistoia); l’evento nella frazione di Mazzolla, a Volterra, e quello in località Le Macine nel pratese. Grave la situazione della costa grossetana da Castiglione della Pescaia a Marina di Grosseto dove numerosi incendi hanno minacciato la popolazione anche con danneggiamenti a veicoli in sosta.
Costruire un piano di prevenzione forestale pluriennale Operativamente in Toscana i compiti di lotta attiva che erano attribuiti al Corpo forestale sono stati sostituiti con un maggior impegno della Regione e degli enti competenti e con il potenziamento del supporto dei vigili del fuoco. «Si possono mettere in campo – ha detto ancora Rossi – 400 operai forestali, 600 mezzi operativi, 4200 volontari» Sul fronte delle risorse: con i Vigili del Fuoco è attivo un accordo per 350 mila euro, con i Carabinieri forestali è attiva una convenzione di 200 mila euro, e per il volontariato antincendi boschivi sono previste risorse per un un milione di euro. «Entro settembre – ha concluso il presidente – presenteremo al Consiglio un’ipotesi di lavoro e di revisione della legge sulla forestazione». Secondo Rossi, il sistema dell’antincendio della Toscana ha dimostrato di funzionare. Tuttavia può essere migliorato e a questo obiettivo la Regione lavorerà nei prossimi mesi. «Tre le direzioni in cui la Regione deve indirizzare il proprio impegno – ha detto – costruire un piano di prevenzione forestale pluriennale, combinando il lavoro già fatto con l’allestimento di sentieri fragifuoco; continuare con la formazione a migliorare la già ottima preparazione del personale e dei volontari, aumentare nella cittadinanza la consapevolezza dei propri comportamenti». Per il governatore «quanto accaduto ci impone di concentrare le forze e mettere in campo azioni serie con una revisione legislativa per reintervenire sulle aree bruciate, come verranno reintegrate, con quali finanziamenti e quali interventi. A rischio è non solo il paesaggio, ma anche la tutela dell’agricoltura e del nostro patrimonio forestale. Per questo entro settembre porteremo in Consiglio un’ipotesi di lavoro e di revisione della legge sulla forestazione».