Per i 600 anni dalla nascita di Piero della Francesca, l’Italia celebra il “padre della prospettiva” con un progetto straordinario, un viaggio culturale alla riscoperta dei capolavori di Piero che come un unico fil-rouge unisce quattro regioni e sette città in nome dei tesori che Toscana, emiglia-Romagna, Marche e Umbria possono offrire. Nasce così l’itinerario turistico che per la prima volta unisce, nel nome del maestro, Rimini e Urbino, Sansepolcro e Arezzo, Perugia e Monterchi. Presentato ieri alla fiera del turismo Ttg di Rimini, con la benedizione del ministro Dario Franceschini, “Terre di Piero” si propone di soddisfare tutte le esigenze dei turisti che in Italia vengono per amore della cultura.
Le Terre di Piero Capolavori e sapori, tappa dopo tappa, in viaggio per il centro Italia: dal “Sigismondo Pandolfo Malatesta” custodito nel Tempio Malatestiano di Rimini alla “Flagellazione di Cristo” e alla “Madonna di Senigallia” esposti nelle Marche, alla “Resurrezione” di Sansepolcro e alla “Madonna del Parto” di Monterchi, fino alla “Maddalena”custodita nella cattedrale di Arezzo e ad uno dei tesori più grandi e spettacolari della storia dell’arte mondiale, “La Leggenda della Vera Croce” nella Basilica di San Francesco ad Arezzo. Per i più curiosi è possibile immergersi nell’atmosfera quattrocentesca delle dimore del maestro, visitando le stanze della Casa di Piero della Francesca a Sansepolcro e affacciandosi, almeno una volta, dai balconi di Piero nella zona di Montefeltro, dove il maestro osservava i paesaggi spesso ritratti nello sfondo delle sue opere.
Profetico Sgarbi Era il 12 giugno quando Vittorio Sgarbi parlava ad Arezzo della tutela del patrimonio artistico italiano e del turismo culturale. Davanti alla “Leggenda della Vera Croce” tuonava: «Puoi governare senza conoscere Piero? No. Non conoscere Piero è come non sapere che la pizza è nata in Italia cioè non sapere chi siamo! Piero della Francesca è grande attraverso i secoli, è il primo artista astratto della storia! Con Piero della Francesca avviene il passaggio dall’immagine al pensiero assoluto, è un filosofo che ci dà una visione del mondo». A distanza di pochi mesi da queste parole, si inaugura “Terre di Piero”, il progetto che sembra sposare la visione culturale dello stesso Sgarbi. Grande è l’entusiasmo di tutti gli organizzatori, in primis del ministro Franceschini : «È una di quelle iniziative che dimostrano proprio che investire in cultura e turismo sia il contributo migliore che si possa offrire per la crescita dell’Italia. È anche un modo per far conoscere percorsi nuovi a turisti stranieri».
Piero 2.0 Il progetto sarà accompagnato da un sito internet bilingue italiano e inglese, con video e presentazione di “Terre di Piero”, e una app per restare sempre connessi dal proprio smartphone con i capolavori del maestro del ‘400 e trovare in ogni luogo una mappa dei posti migliori dove dormire, degustare e fare shopping, per un turismo insieme giovane e appassionato d’arte. Vittorio Sgarbi, ancora in occasione della sua lectio magistralis ad Arezzo, ha raccontato lo storico episodio della seconda Guerra Mondiale in cui la città di Sansepolcro fu salva dai bombardamenti grazie alla “Resurrezione” di Piero della Francesca, opera troppo amata dal Capitano Anthony Clarke che non volle distruggere «la più bella pittura del mondo». «Così vedete – disse Sgarbi – la Bellezza salva il mondo, ma perché sia possibile occorre che il mondo prima salvi la Bellezza». Il progetto che esalta la nostra ‘Grande Bellezza’ c’è, è stato appena avviato. Resta da capire se sarà capace di dare un calcio a campanilismi, pigrizia e sciatterie.