La Toscana otterrà dal Governo oltre 2,4 milioni di euro di fondi da destinare a interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Tra gli interventi che saranno attivati nei prossimi mesi, ci saranno quelli destinati al potenziamento dei servizi all’infanzia con la creazione di nidi e servizi similari, la concessione di sostegni economici sotto forma di voucher e per l’utilizzo dei servizi privati. Altri fondi saranno a sostegno del lavoro di cura nei confronti dei familiari anziani e disabili, sotto forma di contributi economici da impiegare per le badanti e quelli che mirano a facilitare il reinserimento lavorativo. A questi si aggiungeranno percorsi formativi per il rientro al lavoro dopo lunghe assenze, servizi informativi e di supporto prima, durante e dopo la maternità. “Il programma comprende vari tipi di interventi – spiega Salvatore Allocca assessore regionale alle pari opportunità – tutti volti a dare piena attuazione alla legge 16 del 2009, sulla cittadinanza di genere, e a mettere a disposizione delle donne strumenti adeguati per la piena applicazione del principio di pari opportunità e della promozione e valorizzazione della loro condizione. La Regione, da sempre molto attenta a questi ambiti, ha agito in maniera tempestiva, grazie anche alla collaborazione degli altri assessorati coinvolti, per preparare gli atti che consentiranno di attivare strumenti di grande utilità”.


Il progetto – La somma complessiva stanziata dal governo è di 40 milioni di euro. La quota spettante alla Toscana è di 2 milioni 439 mila euro. Tra gli interventi che verranno attivati, quelli destinati al potenziamento dei servizi all’infanzia, attraverso la creazione di nidi, nidi aziendali e servizi similari (mamme di giorno, educatrici familiari o domiciliari) e la concessione di sostegni economici, sotto forma di voucher, per l’utilizzo dei servizi privati, la dove il Comune non sia in grado di far fronte alla domanda. Quelli per il sostegno al lavoro di cura nei confronti dei familiari anziani e disabili, anche in questo caso sotto forma di concessione di contributi economici da impiegare per gli assistenti familiari (badanti) e quelli che mirano a facilitare il reinserimento lavorativo, come percorsi formativi per il rientro al lavoro dopo lunghe assenze, servizi informativi e di supporto prima, durante e dopo la maternità, forme di flessibilità organizzativa (telelavoro). Non mancano infine iniziative indirizzate a contrastare gli stereotipi che tendono a circoscrivere il ruolo della donna negli esclusivi ambiti della cura e dell’assistenza.


Firenze

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