La Toscana potrebbe diventare la prima regione italiana a prevedere il rimborso delle cure a base di farmaci cannabinoidi. Il consigliere regionale del Pd Enzo Brogi sta lavorando alla stesura di una norma ad hoc e ha annunciato che il Consiglio Regionale potrebbe approvarla entro maggio. Il testo prevede che i medicinali a base di cannabis siano somministrati per la terapia del dolore ad alcune categorie di malati cronici, nei casi in cui gli altri medicinali siano inefficaci, e che essi siano dispensati solo nelle strutture sanitarie. “In ognuna di queste – ha spiegato il consigliere – ci sarà un responsabile per l’attuazione e il rispetto delle linee guida”. La proposta di legge è nata anche sulla spinta di un caso personale, quello del consigliere regionale Alessia Ballini, collega di Brogi, morta pochi giorni fa a causa di un cancro. Qualcosa del genere esiste oggi solo in Puglia, con l’uso regolato non da una legge, ma da una delibera della Giunta regionale.
Cannabinoidi – Sono conosciuti dal punto di vista terapeutico per i loro effetti sul sistema nervoso. Secondo Francesco Crestani, presidente dell’Associazione Cannabis Terapeutica: “i costituenti attivi della Cannabis influenzano questi sistemi e, come riassunto in una rassegna pubblicata sulla rivista Cardiovascular Therapeutics, potrebbero avere un ruolo nella gestione di certe patologie cardiovascolari, come l’aritmia (battiti irregolari del cuore) e l’ischemia”.
Terapia del dolore – Una ricerca canadese della McGill University ha analizzato proprio gli effetti di cannabinoidi nella terapia del dolore, associandoli anche all’uso di un semplice placebo. Aiutati da un’infermiera, i partecipanti hanno inalato la marijuana da una pipa tre volte al giorno per cinque giorni. Dopo una pausa di nove giorni, i pazienti hanno ripreso a fumare, per un totale di quattro cicli. I volontari che avevano fumato la quantità più alta hanno avuto una riduzione del dolore più intensa rispetto agli altri, migliorando anche i sintomi depressivi e i livelli di ansia.
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