FIRENZE – In Toscana la raccolta di sangue è in linea con gli anni scorsi, ma i consumi sono in aumento. Il sistema sanitario si sta riprendendo dalla pandemia con l’obiettivo primario di recuperare le liste di attesa, senza tralasciare il fatto che in Toscana ci sono centri di eccellenza, che attraggono pazienti anche da fuori regione.
Governatore Giani: «Appello ai toscani, per continuare a donare il sangue prima di andare in vacanza, ma anche al rientro»
«Tutto questo comporta un maggior bisogno di sangue, ma anche di plasma, necessario, oltre che per il trattamento di determinate patologie, per la produzione di farmaci salvavita», commenta il presidente Eugenio Giani nel richiamare l’attenzione sull’importante lavoro svolto a oggi dalle Associazioni e dalle Federazioni dei donatori della Toscana «che hanno fatto il possibile per garantire la loro massima collaborazione, a fronte di misure restrittive, dettate dall’emergenza Covid, che hanno messo in grande difficoltà le loro attività di sensibilizzazione in presenza e di contatto, basilari per trovare nuovi donatori e fidelizzare quelli già attivi. Nonostante questo, a gennaio 2021, la risposta dei donatori è stata tale da avere fatto rientrare in parte l’emergenza, rispetto allo stesso periodo del 2020. Nel ringraziare tutti loro, rivolgo un appello ai toscani, per continuare a donare il sangue prima di andare in vacanza, ma anche al rientro. Gli ospedali non chiudono mai per ferie e anche in pieno agosto si fanno interventi, che richiedono una grande quantità di sangue».
Assessore Bezzini: «Il diritto alla salute e l’universalità delle cure dipendono anche dalla disponibilità dei cittadini a donare»
«La crisi pandemica ha ulteriormente evidenziato la strategicità del sistema trasfusionale all’interno del sistema sanitario – spiega l’assessore alla salute, Simone Bezzini -. In questo contesto è apparsa a tutti evidente l’importanza della sinergia tra istituzioni, operatori del sistema trasfusionale e associazioni. È un momento cruciale, in cui si registra un aumento della domanda e dove ognuno di noi può offrire il proprio contributo, donando sangue e plasma, per garantire la piena ripresa delle attività sanitarie e continuare a dare risposte adeguate e immediate a chi ne ha bisogno. La nostra attenzione è rivolta in primo luogo ai pazienti e alle loro cure, che dipendono dalla necessità sia di globuli rossi che di plasmaderivati. Ringrazio tutti gli attori del sistema trasfusionale, il Centro regionale sangue e le associazioni dei donatori per il lavoro straordinario che portano avanti, nonostante le difficoltà determinate dal Covid. Il diritto alla salute e l’universalità delle cure dipendono anche dalla disponibilità dei cittadini a donare, un grande gesto di solidarietà e di altruismo, che può fare la differenza e salvare molte vite umane».
Bambi (Centro regionale sangue): «Le donazioni programmate non sono sufficienti a far fronte alle necessità»
«In questi giorni stiamo registrando una fase particolarmente critica, che necessita della collaborazione di tutti – fa sapere Franco Bambi, direttore del Centro regionale sangue – . Le donazioni programmate non sono sufficienti a far fronte alle necessità, che stiamo registrando e che ci porta ad una situazione particolarmente preoccupante. Abbiamo bisogno di sangue, ma anche di plasma, necessario, oltre che per il trattamento di determinate patologie, per la produzione di farmaci salvavita. Chiediamo a chi è già donatore di contattare l’associazione di appartenenza o il servizio trasfusionale di riferimento, e prenotare la donazione. Chi fino ad ora non ha mai donato – prosegue – può rivolgersi alle associazioni di volontariato, che operano sul territorio, oppure a un qualunque Centro trasfusionale regionale, per iniziare il percorso della donazione e aiutare chi è meno fortunato di noi, ricoverato in ospedale in piena estate, in attesa di un piccolo, ma importantissimo gesto di solidarietà come la donazione del sangue, per essere curato al meglio».
In questi giorni le associazioni sono al lavoro per intensificare la chiamata dei donatori. A rilanciare l’appello alla donazione sono stati i presidenti di Avis Regionale Toscana (Claudia Firenze), di Fratres Toscana (Claudio Zecchi) e il responsabile regionale donatori Anpas Toscana (Patrizio Ugolini). «In una fase così complicata come quella pandemica deve essere obiettivo comune l’incremento delle donazioni, per assicurare un flusso adeguato ad ogni necessità del sistema sanitario – commentano all’unisono -. L’impegno alla promozione del dono è costante, così come costanti sono le campagne che puntano ad accogliere nuovi donatori e che mettono al centro dei nostri messaggi i pazienti e le loro cure, le quali dipendono dalla disponibilità sia di globuli rossi che di plasmaderivati. L’universalità delle cure dipende anche dalla disponibilità delle persone a donare. Alla Regione – continuano – chiediamo anche di creare le condizioni per un incremento del numero di medici e infermieri abilitati ad operare nelle Unità di Raccolta, superando le incompatibilità che, a oggi, non consentono la piena attività dei centri di raccolta delle associazioni. Riteniamo sia un modo efficace per incrementare le donazioni e soprattutto per legare al territorio il gesto di alto valore civico dei nostri volontari».
Alcuni dati
Nel primo semestre del 2021 rispetto all’analogo periodo del 2019 si è registrato in Toscana un aumento della raccolta di sangue pari a 2,8% a fronte di un aumento dei consumi dell’1,5%, particolarmente rilevanti a partire dal mese di marzo scorso.
Nel primo semestre del 2021 le unità di sangue raccolte sono state, infatti, 82.642, mentre nel 2019 hanno raggiunto quota 80.395. Nel 2020, invece, c’è stato un calo importante dovuto alla pandemia con 77.414 unità di sangue, raccolte sempre nel primo semestre.
Le unità di sangue trasfuse nel primo semestre del 2021 sono state 80.858, nel 2020 invece 75.496 e nel 2019 ben 79.680.
I donatori attivi in Regione Toscana sono circa 140mila.
Chi può donare
Chiunque può donare, basta avere tra i 18 e i 65 anni (70 per chi è già un donatore abituale), pesare almeno 50 kg, essere ritenuto in stato di buona salute da un medico trasfusionista, programmare la donazione e recarsi presso il centro trasfusionale più vicino presente in ogni ospedale, ricordandosi di aver con sé un documento di identità e la tessera sanitaria. Il percorso di donazione è assolutamente sicuro e si attiene scrupolosamente al rispetto delle misure anti Covid.