FIRENZE – E’ l’inverno più caldo dal 1955. Le temperature hanno registrato una media di 2,2°C più alta rispetto al periodo.

L’inverno più caldo, inoltre, segue l’autunno più caldo mai registrato in Toscana ed in Italia: rilevazioni preoccupanti in vista della primavera e dell’estate. Secondo i dati Lamma i mesi dicembre 2023 e gennaio 2024 hanno fatto registrare temperature spesso miti, chiudendosi con quasi due gradi sopra la media (+1.9 °C rispetto al 1991-2020), e lo stesso trend sembra riproporsi a febbraio. L’andamento climatico è stato eccezionalmente mite, con pochissima neve sulle montagne.

Se nel periodo dal 15 febbraio a fine mese si confermerà l’andamento attuale, questo sarà confermato come l’inverno più caldo per la Toscana. Dal punto di vista delle piogge la situazione è di più complessa lettura, perché sebbene la quantità totale di pioggia caduta nel 2023 sia pressoché in media, la distribuzione temporale delle precipitazioni è stata veramente discontinua. Il 30-40% delle precipitazioni di tutto il 2023 si è infatti concentrato tra il 18 ottobre e il 10 novembre, complice l’evento alluvionale del 2 novembre nelle province di Prato e Pistoia.

“A fronte di un pianeta che si scalda a ritmi sempre più rapidi è fondamentale comprendere che gli effetti di questi cambiamenti possono essere anche molto diversi da una zona all’altra – ha spiegato l’amministratore unico del Lamma, Bernardo Gozzini – Per questo le analisi regionali sono essenziali e ci consentono di comprendere meglio come nella nostra regione si stia manifestando il cambiamento del clima, le peculiarità e le fragilità nei diversi territori al fine di poter individuare politiche di adattamento adeguate”.

A questo proposito è arrivata la replica dell’assessore regionale Monia Monni: “Stiamo stimolando l’economia circolare, perché chiaramente cambiare i processi produttivi consente di risparmiare CO2, ma soprattutto stiamo facendo un Piano della transizione nergetica molto radicale, che punta sul raddoppio dell’energia da fonti rinnovabili per diventare carbon neutral in netto anticipo sui tempi previsti dall’Europa. Su questo aspetto siamo fortunati perché in Toscana oltre al sole e al vento abbiamo la geotermia, ma serve anche un cambio di mentalità perché le fonti green vanno bene a tutti solo fino a quando i pannelli o le pale si mettono lontane dalla propria realtà”.