Il futuro dell’agricoltura toscana è nei giovani, che significano innovazione e competitività sui mercati, coraggio nelle scelte e strategie aziendali e tanta voglia di fare. Anche perché l’età media di chi conduce un’azienda agricola in Toscana è di 63 anni, e la regione si colloca agli ultimi posti in Italia. Lo sottolinea la Cia Toscana che oggi a Vinci (Fi) ha svolto la terza assemblea elettiva di Agia Toscana, che ha visto la nomina della neo presidente regionale Chiara Innocenti – aretina di 34 anni -, che sostituisce il presidente uscente Davide Pagliai.
È vecchia l’agricoltura toscana – “L’agricoltura toscana è “vecchia”, – dice Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana – con l’età media dei titolari ai posti più bassi a livello nazionale. C’è bisogno di mettere i giovani in grado di essere competitivi di fare scelte importanti che rendano l’azienda agricola e il settore sempre più competitivo. Questo e il particolare momento di crisi economica generalizzata impone l’esigenza di assumere il ricambio generazionale come priorità strategica per la legislatura. In Toscana – aggiunge Pascucci – questo processo è in atto da oltre un decennio (con una percentuale di incidenza dei giovani del 6-7%, ovvero circa il doppio rispetto al dato nazionale) grazie anche agli incentivi dei Piani di sviluppo rurale delle legge regionali”. Il processo di ringiovanimento dell’agricoltura toscana è positivo: “Tuttavia è troppo lento, seppur costante – aggiunge Pascucci -; guardando al futuro i nuovi ingressi, se mantengono questa progressione, non sono in grado di compensare le uscite per raggiunti limiti di età”. Inoltre, secondo la Cia Toscana, è insufficiente affidarsi esclusivamente alle misure contenute nei Piani di sviluppo rurale, ma occorrono misure organiche. “Per questo – sottolinea il presidente della Cia Toscana – abbiamo proposto un piano organico che prevede interventi a livello nazionale e regionale che affronti in maniera seria la questione e delle linee strategie di lungo periodo”.
Agricoltura futuro giovane – Si chiama Agricoltura futuro giovane la proposta, organica e concreta, presentata da Agia-Cia Toscana, per l’agricoltura regionale che ha bisogno di nuove strategie per il suo rilancio, una imprenditoria giovane e dinamica e che può contribuire ad innovare e riorganizzare sia il settore che le imprese con l’obiettivo di recuperare valore aggiunto e reddito, proseguendo nel solco della qualità e del forte legame con il territorio. Nel dettaglio sono previste una serie di misure per promuovere: il federalismo demaniale dei terreni e la banca della terra, che prevede la proposta di delega alle regioni per Costituzione di un’agenzia per il riordino fondiario con il compito di elaborare, gestire e facilitare progetti di riordino fondiario su terreni pubblici (demaniali e degli enti) e anche privati resi liberi per la successiva assegnazione ai giovani. La proposta di creazione di una banca della terra, compartecipata da istituti finanziari con azionariato pubblico regionale e nazionale (ad es. Fidi Toscana spa e Ismea). Quindi l’accesso al capitale finanziario: la banca della terra può prevedere una linea per garanzia diretta a prima richiesta degli investimenti di PMI condotte da IAP (Imprenditore Agricolo Professionale), arrivando a garantire fino al 90% dell’investimento in caso di aggregazione di più aziende singolarmente condotte da giovani IAP (forma giuridica minima: Associazione Temporanea di Impresa). I fondi da utilizzare a copertura di questa misura potrebbero provenire ad esempio da risorse del fondo garanzia diretta Ismea, o da rimodulazione risorse PSR o da altre risorse regionali/nazionali per il ricambio generazionale. Forme societarie innovative: proposta di costituzione di società miste giovani e anziani, società in cui il l’anziano proprietario, titolare dell’azienda entra in società con il giovane. I modi in cui si potrebbe promuovere tali società innovative sono diversi, si potrebbe elevare il premio di primo insediamento in modo da fornire un capitale al giovane per il proprio progetto di impresa e consentire nello stesso tempo all’imprenditore senior un uscita graduale dal mondo del lavoro. Si potrebbero inoltre individuare strumenti normativi atti a collegare la misura di primo insediamento alla misura di prepensionamento anche ad esempio all’interno dello stesso “pacchetto giovani” favorendo ulteriormente mediante incentivi la creazione delle società miste già richiamate. Aggregazioni di giovani imprenditori agricoli in progetti di impresa: proposta di istituzione fondo per imprenditoria giovanile regionale con bandi dedicati per innovazione e ricerca per l’avvio della fase precompetitiva e competitiva, per creazione rete di sostituzione in azienda, per scambio di manodopera e attrezzatura, e a cui possano partecipare solo giovani imprenditori agricoli in forma associata (anche in accordo di cooperazione).
Firenze