Scese al 17,8% rispetto al 18,8% del 2009, le imprese private della Toscana che programmano assunzioni. Le medie e grandi aziende che operano nell’ambito dei servizi sono le più propense ad assumere nuovo personale, mentre le microimprese dell’edilizia, del manifatturiero e le aziende artigiane, riducono i programmi di assunzione rispetto allo scorso anno. Secondo i dati dell’indagine previsionale Excelsior sul Sistema informativo per l’occupazione e la formazione realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro, per il 2010 non sono rosee le previsioni per l’occupazione toscana. Nel complesso, il bilancio occupazionale della Toscana resta negativo per 13mila unità, per un tasso di variazione di -1,7%: un dato meno pesante rispetto al -2,2% del 2009, quando il saldo fra entrate ed uscite programmate era pari a -16 mila unità.
I settori – A livello settoriale la flessione più accentuata si registra nell’edilizia con un meno 4 per cento dopo il – 2,9 per cento del 2009, una perdita complessiva di circa 2.700 unità. Nelle attività manifatturiere -2,2 per cento e 6 mila lavoratori in meno. Da segnalare che le attività del terziario (commercio e altri servizi) tengono comunque meglio rispetto all’industria. Una riduzione dei posti di lavoro è prevista in tutti i comparti del settore industriale: le variazioni più negative riguardano il sistema moda, che registra una flessione del 3,2 per cento pari a una perdita di ben 2.400 unità. Nel terziario le maggiori difficoltà sono quelle delle imprese del turismo dove è prevista una contrazione del 2,5 per cento (una percentuale che equivale alla perdita di quasi 1.500 posti di lavoro). A crescere, per un saldo netto di 420 dipendenti in più, sono i posti di lavoro disponibili nelle imprese private che operano nella sanità, servizi sociali e sanitari privati (+1,7 per cento il tasso di variazione rispetto all’anno precedente).
Le tipologie – Cala la richiesta di impiegati (10,6 per cento rispetto all’11,4 per cento). In una graduatoria delle figure professionali low skill più richieste dalle imprese toscane ci sono i “commessi” (5.150 assunzioni), seguono gli “addetti non qualificati servizi di pulizia”(circa 4.000 assunzioni), fra le assunzioni a carattere stagionale i più richiesti sono i “camerieri” (5.800). Nel panorama delle high skill si segnalano richieste per informatici e telematici, chimici e farmacisti. Torna a crescere la quota di profili professionali considerati di difficile reperimento, una problematica sentita assai fortemente dalle microimprese in generale e dalle aziende artigiane in particolare. Da segnalare la difficoltà nel trovare operai specializzati, meccanici e montatori di apparecchi termici, idraulici e di condizionamento, meccanici, riparatori e manutentori di automobili, operai specializzati delle calzature. Oltre mille assunzioni difficili da trovare solo fra “personale qualificato nei servizi sanitari” (620 assunzioni difficili su 1.100 richieste) e “conduttori di mezzi pesanti” (460 unità introvabili su 1.040 programmate). In Toscana torna a crescere la quota di immigrati richiesta dal mercato del lavoro. Si tratta di una domanda potenziale di quasi 8 mila unità non stagionali per il 2010, pari al 22,2 per cento delle entrate totali previste (nel 2009 era il 18,5 per cento). Da segnalare che accanto all’aumento quantitativo pare in crescita anche il livello qualitativo della domanda rivolta dalle aziende toscane al personale immigrato ricercato. Oltre i due terzi della domanda rivolta agli immigrati proviene dalle aziende dei servizi, in particolare dai comparti dei servizi operativi alle imprese e alle persone (1.840 unità), del turismo (1.000 unità in entrata) e dell’assistenza sanitaria e sociale (790 unità), oltre che del settore delle costruzioni (770 unità).
Firenze