FIRENZE – Oltre 1.200 telefonate in otto mesi, cinque al giorno. Arrivate alla centrale operativa del 112 toscano per segnalare maltrattamenti, il numerico unico europeo per le emergenze.
Tra le vittime che hanno chiamato il 112 più del 90 per cento sono donne, nel 60 per cento di nazionalità italiana. Il 63 per cento delle volte chi chiama lo fa in presenza del “carnefice”, nel 70 per cento dei casi dalla propria abitazione. Il 7 per cento delle telefonate riguarda uomini che chiedono aiuto. Oltre la metà delle richieste di soccorso sono inoltrate alle forze dell’ordine.
Piaga che il governo regionale prova a contrastare un pacchetto di misure da oltre 3 milioni e mezzo di euro. La nuova azione, finanziata grazie alle risorse dell’Fse+ 2021/2027, si articola in tre tipologie di intervento: sostegni alla formazione e alle politiche attive, contributi per l’occupabilità, incentivi per l’inserimento nel mercato del lavoro. “Lanciamo un percorso di libertà, per far sentire alle donne che alla condizione in cui si trovano c’è un’alternativa”, ha detto il presidente Eugenio Giani presentando ai giornalisti le nuove misure. “Partiremo a livello sperimentale – ha aggiunto – ma spero si possa consolidare perché vogliamo un intervento sempre più strutturato. L’obiettivo è incoraggiare le donne ad affrancarsi da quelle condizioni su cui poi si annida la violenza, attraverso strumenti per introdursi in un luogo di lavoro e altre garanzie economiche per avere il tempo e lo spazio per lavorare”.
Attraverso tre avvisi dell’Agenzia regionale toscana per l’impiego, che verranno pubblicati a breve, nei prossimi tre anni saranno erogati contributi per lo svolgimento di percorsi di politica attiva (fino a seimila euro complessivi), tirocini non curriculari (fino a 1.000 euro lordi mensili per un anno), incentivi a sostegno dell’occupazione (fino a 10.600 euro). Il pacchetto rientra nel progetto Ati, il piano della Regione a sostegno dei diritti delle donne, sviluppando l’esperienza degli interventi avviati nel 2018 con il “Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere” e proseguiti nel 2021 con due bandi che hanno sostenuto l’empowerment di oltre 300 donne.