FIRENZE – La Toscana con il 70,1% dei tassi di attività delle donne tra i 20 e i 64 anni risulta molto vicina, ma al di sotto della media Ue che è al 73%. Quella italiana è al 60,5% con un forte divario tra Nord e Sud.

E’ quanto emerge dal report ‘I divari di genere in Toscana’ realizzato dall’Irpet, per la commissione pari opportunità del Consiglio regionale della Toscana.

Dal rapporto emerge anche che in Toscana gli uomini hanno una probabilità di essere occupati del 18% superiore a quella delle donne. Va meglio per coloro che conseguono la laurea: le giovani laureate al di sotto dei 25 anni hanno un tasso di occupazione ben più elevato dei coetanei, dato che poi si riduce nelle fasce d’età fino a 44 anni, in cui la donna può diventare madre. Per le laureate, però, il gap di genere rimane sempre inferiore rispetto ai valori totali, segno, spiega il report, che “questo titolo di studio conferisce alla donna non solo una maggiore probabilità di trovare un lavoro regolare, ma anche più risorse per conciliare vita professionale e vita familiare”. Rispetto alla media Ue, in Toscana la quota di donne laureate è più bassa (24,3% contro il 35,5%) mentre i tassi di occupazione delle laureate stesse, risultano allineati (82,1%). Per quanto riguarda il reddito, le toscane occupate presentano un reddito medio di circa 19mila euro contro gli oltre 24mila degli occupati. Tale valore, si spiega, “è il risultato di una concentrazione delle donne nei settori in cui i redditi sono più bassi”. L’83% delle occupate, infatti, si collocano nei servizi, all’interno dei quali il 22% riguarda commercio, alberghi e ristoranti. Il corrispondente totale degli occupati nel terziario è invece del 60%, considerato che gli uomini sono più numerosi nell’industria in senso stretto (25% contro 14%), nelle costruzioni (11% contro 1%) e nell’agricoltura (4% contro 2%).