Ci sono anche 10 Comuni toscani tra i 143 in tutta Italia risultati “virtuosi” per l’anno 2012, secondo quanto reso noto dallo Schema di decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, pubblicato di concerto con il Ministro dell’interno, il Ministro per gli affari generali, il turismo e lo sport e il Ministro per la coesione territoriale.? Si tratta di Abbadia San Salvatore, Monteriggioni e San Gimignano in provincia di Siena, Buggiano e Serravalle Pistoiese in provincia di Pistoia, Castagneto Carduccie Rosignano Marittimo in provincia di Livorno, Calcinaia (PI), Greve in Chianti (FI) e Subbiano (AR).
La normativa in materia Il decreto legge 6 luglio 2011 n. 98 (convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011 n. 111), dispone che al fine di ripartire tra gli enti dello stesso livello di governo l’ammontare del concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, questi siano suddivisi tra virtuosi e non virtuosi in base ad una serie di parametri. Per il 2012 questi sono: il rispetto del Patto di Stabilità interno nell’anno 2010; il grado di autonomia finanziaria (riferito ai dati di competenza finanziaria dell’anno 2009); l’equilibrio di parte corrente riferito ai dati di competenza finanziaria dell’anno 2009 e rapportato al totale delle entrate correnti; la capacità di riscossione (riferita ai dati di competenza finanziaria e di cassa dell’anno 2009).Ai fini del conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, gli enti risultati “virtuosi” ottengono un saldo obiettivo, in termini di competenza mista, pari a zero, mentre ai non virtuosi spetterà un maggior contributo per il riequilibrio degli obiettivi di finanza pubblica.
A vantaggio dei creditori A trarne i maggiori benefici saranno non tanto le amministrazioni comunali stesse quanto le aziende o società fornitrici di prestazioni o servizi che negli anni passati si sono visti bloccati i compensi proprio dal Patto di Stabilità. Ditte e fornitori che hanno realizzato opere comunali potranno così vedere sui propri conti correnti i soldi “sbloccati” delle amministrazioni comunali.
La ricetta dei Comuni virtuosi Tra gli impegni mantenuti dalle amministrazioni comunali e che hanno permesso il riconoscimento di “primi della classe” ci sono una forte lotta all’evasione fiscale, il ricorso a risorse e contributi esterni laddove possible, blocco delle assunzioni e tagli alle spese amministrative. In certi casi anche società partecipate o la fortuna di avere “entrate d’elite” rispetto ad altre amministrazioni comunali per vocazione turistica o culturale.
Risorse, destinazione d’uso Una volta estinti i debiti coi creditori le amministrazioni comunali avranno a disposizione delle risorse da investire sul territorio. Entro l’anno corrente però. Il che vuole dire che i Comuni ancor più virtuosi, cioè quelli che hanno contratto pochissimi debiti o addirittura non ne hanno, dovranno stabilire progetti e finanziarli in tempo immediato. E se, come si sa, ogni Comune è un cantiere aperto, è bene avere quanto prima comunicazione ufficiale delle risorse a disposizione a 8 mesi dalla fine dell’anno.