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FIRENZE – In Toscana «più di un minore su 10 vive in condizioni di povertà relativa» mentre tra i più ‘grandi’, gli ‘early school leavers’, ragazzi e ragazze tra i 18 e i 24 anni che non studiano e non hanno concluso un ciclo d’istruzione, sono l’11,7%, inoltre i Neet, giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione, sono il 17%.

Questa la fotografia scattata dalla 12esima edizione dell”Atlante dell’infanzia a rischio’ diffusa da Save the Children a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Secondo Save the Children «le diseguaglianze e la povertà educativa si sperimentano sin dalla primissima infanzia. In Toscana poco più di un bambino su quattro (26,6%) usufruisce di asili nido o servizi integrativi per l’infanzia finanziati dai Comuni, un dato al di sopra della media nazionale pari al 14,7%. La spesa media pro capite dei Comuni toscani per la prima infanzia è di 1.407 euro ciascuno, un dato alto se si pensa che in Italia si passa dalla spesa di Trento di 2.481 euro fino ai 149 euro in Calabria».

Crescendo le disuguaglianza non spariscono

«Né il divario riguarda solo la prima infanzia – prosegue il focus di Save the Children – Anche crescendo, si spiega, le disuguaglianze non spariscono: in Italia solo il 36,3% delle classi della scuola primaria usufruisce del tempo pieno, con forti disparità sul territorio: la provincia di Prato è la più virtuosa (83,3%) seguita da Firenze 70,2%, Siena 53%, Grosseto 49% e Livorno 48,7%. Distaccate Pistoia 45,7% e Lucca 41,5%, mentre Massa-Carrara (34,6%) e Pisa (33,5%) sono fanalino di coda. Anche per le mense scolastiche, sono evidenziate disparità: Prato e Firenze contano percentuali altissime (rispettivamente 93,6% e 93,5%) e distanziano solo di poco Pistoia (90,3%). Seguono Grosseto (83%), Lucca (86,7%), Siena (83%), Livorno (75%), Pisa 73% e Massa-Carrara (71,6%)”. “Per quanto riguarda l’apprendimento, la dispersione implicita, ovvero il mancato raggiungimento del livello sufficiente in tutte le prove, in Italia è in media del 10%», mentre «in Toscana, le province di Livorno (12%), Grosseto (11,7%), Massa-Carrara (11,5%) e Lucca (9%) rimangono nella media nazionale, mentre Pistoia (8,7%), Firenze (7,5%), Pisa (6,7%) e Siena (6,2%) riportano percentuali più basse. Ultima Prato (3,6%)».