“Terex 2010”. E’ questo il “nome in codice” scelto per la grande esercitazione internazionale di Protezione civile, forse una delle più imponenti mai organizzate in Europa negli ultimi anni, che si terrà in Garfagnana, a fine novembre, quando sarà simulata un’emergenza terremoto.


L’esercitazione – Una esercitazione che vedrà il coinvolgimento di numerosi soggetti istituzionali: a partire dall’UE e dal Dipartimento nazionale di protezione civile che fa capo alla Presidenza del Consiglio fino ai Comuni, passando per le Prefetture, la Regione Toscana, le Province di Lucca, Massa Carrara, Pisa e Pistoia, la protezione civile locale, le associazioni di volontariato. Il “Terex 2010” (acronimo di Tuscany Earthquake Relif Exercise) vedrà come scenario il comune di Piazza al Serchio, che è stato scelto come epicentro di un sisma simulato. In pratica, viene riproposto il tragico terremoto del 6 e del 7 settembre 1920 quando, dalla frazione di Nicciano, identificata come epicentro, la terra tremò più volte toccando magnitudo 6.4 e un’intensità calcolata in IX-X gradi della scala Mercalli. Un sisma che provocò 171 vittime, ma che data l’intensità avrebbe potuto provocarne molte altre: le scosse dei giorni precedenti a quella più forte del 7 settembre indussero infatti molti abitanti di Piazza al Serchio a dormire per strada o nei campi. A distanza di 90 anni, dunque, la simulazione riproporrà questo scenario. Il Dipartimento nazionale di Protezione civile, anche sulla scorta di quanto è successo durante e dopo il sisma in Abruzzo del 2009, sta promuovendo un’azione di prevenzione, studio e ricerca, che avrà nell’esercitazione del prossimo autunno il suo momento culmine. “Terex 2010” – che vede tra i partner stranieri del cosiddetto “Core Group” anche Francia, Slovenia, Croazia, Austria e Russia – servirà inoltre per verificare le aree di accoglienza, testare le comunicazione tra i centri di coordinamento, controllare l’efficienza della macchina dei soccorsi, implementare la metodologia tecnico-scientifica e migliorare le procedure per la valutazione della vulnerabilità ambientale. La Commissione europea ha approvato la proposta stanziando 1,2 milioni di euro per l’esercitazione che punta a rafforzare l’efficacia nella riposta ai disastri testando i modelli di intervento per ridurre i tempi di spiegamento delle squadre di soccorso e perfezionare l’azione degli aiuti.


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