arresto_carabinieriI carabinieri di Siena hanno bloccato e fermato a Civitavecchia, con l’ausilio dei militari del posto, due cittadini romeni, di 28 e 26 anni, ritenuti responsabili di una serie di furti ai danni di aziende, nelle provincie di Siena, Arezzo, Viterbo e Frosinone. I due erano specializzati nell’apertura delle casseforti nelle quali i titolari delle imprese, quasi tutte del settore della lavorazione del marmo e metalli preziosi, custodivano gli incassi e le buste paga destinate ai dipendenti.

Le indagini Gli arrestati usavano per i loro spostamenti autovetture anche di grossa cilindrata, noleggiate sotto falso nome per rendere più difficile la loro individuazione. Secondo quanto accertato dai carabinieri i due stavano per fuggire all’estero, dove avevano intenzione di aggregarsi ad una banda specializzata nello stesso tipo di reati anche in altri paesi del Nord Europa. Dalle indagini – durate circa due mesi – è stato appurato che le somme che avevano prelevato ammontano a circa 70-80 mila euro.

I colpi studiati su Google Maps Malviventi altamente tecnologici che individuavano e studiavano su internet le aziende dove colpire. I due romeni arrestati dai Carabinieri di Siena con l’ausilio dei militari di Civitavecchia laziale perché ritenuti responsabili di una serie di furti ai danni di aziende, effettuavano i loro i studi logistici su internet con sopralluoghi virtuali attraverso l’ausilio di Google Maps  e una volta individuato l’obiettivo, agivano. Nel mirino sempre aziende del settore della lavorazione del marmo e metalli preziosi. I colpi sono stati effettuati nell’aretino a Civitella in Valdichiana, nel viterbese a Soriano nel Cimino, nel frusinate a Coreno Ausonio e nel senese a Rapolano Terme. E proprio in uno dei due colpi messi a segno nella cittadina termale i due rapinatori sono stati “disturbati” dall’arrivo dei Carabinieri e sono fuggiti lasciando numerose tracce che sono servite ai militari dell’Arma per individuare i malviventi.  Al momento dell’arresto i due sono stati sorpresi con addosso contanti per 3 mila euro mentre stavano per fuggire all’estero, probabilmente in Danimarca per ricongiungersi con alcuni connazionali. Gli inquirenti, infatti, sospettano che i due romeni facessero parte di una organizzazione transnazionale dedita a furti nelle casseforti delle aziende anche in altri Paesi europei.  I due uomini sono stati trovati in possesso di ricetrasmittenti usate per comunicare senza farsi intercettare e documenti falsi con diverse generalità che al momento li farebbero risultare come incensurati. I due si trovano nel carcere di Civitavecchia con l’accusa di furto aggravato in concorso e  continuato e possesso di documenti falsi.