La presidente OPT Maria Antonietta Gulino (Foto pagina Fb Ordine degli Psicologi della Toscana)

«Se il primo lockdown di marzo ha generato nei cittadini grossa ansia, attacchi di panico e paura che in molti hanno somatizzato, chi con cefalee chi con altri malesseri, adesso i nemici si chiamano rabbia e depressione. Le persone stanno male e la pandemia oltre a essere sanitaria ed economica è già da tempo psicologica. E lo sarà sempre di più. Stavolta non possiamo solo dire alle persone fate la pasta o i dolci, dedicatevi alle pulizie, fate quello che non avete mai fatto ma state a casa». A lanciare l’allarme è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana che interverrà al Festival della salute al via a Siena da oggi al 15 novembre che rivolgendosi alle istituzioni sottolinea come «i nostri servizi territoriali sono sotto organico da tempo. Oltre a medici, infermieri e operatori sanitari reclutiamo anche psicologi».

Presidente Gulino: «Responsabilità e relazioni in digitale» «In questa seconda ondata stiamo vivendo una fase diversa dell’epidemia e del nostro stato d’animo. Non c’è un’unica ricetta bisogna incentivare le persone da un lato a essere responsabili, rispettando le norme che garantiscono la sicurezza della comunità; dall’altra bisogna stimolarle a coltivare, in una dimensione nuova che è quella digitale, la loro parte relazionale, sociale – spiega la presidente – Ovviamente la relazione digitale non potrà mai sostituire quella in presenza. Ma si tratta di una soluzione provvisoria. E da questo discorso sono escluse le persone più fragili e quelli che in prima linea fronteggiano il Covid-19: ovvero medici, infermieri e operatori sanitari. Per loro c’è bisogno di maggiore supporto e assistenza psicologica. E subito. Per evitare, in futuro, di incorrere in traumi difficili da curare e in grado di creare un’onda lunga di grande depressione psicologica. Crediamo che la Toscana meriti un presente ed un futuro incentrato a creare salute, benessere e felicità. – spiega ancora la presidente Gulino – Per questo vogliamo contribuire a far diventare la Toscana una regione all’avanguardia sui temi della salute psicologica attraverso l’integrazione dello psicologo nelle Unità Sanitarie di Continuità Assistenziale insieme alle altre professioni sanitarie, l’istituzione della figura dello psicologo di assistenza primaria, quella dello psicologo scolastico, un percorso di psicoterapia convenzionata fra il servizio pubblico e quello privato; e ancora, investimenti nel benessere psichico dei lavoratori e la creazione di campagne pubbliche di sensibilizzazione per la salute psicologica. Come presidente dell’Ordine regionale, che rappresenta 7 mila professionisti iscritti, chiederò un incontro al nuovo assessore alla sanità Simone Bezzini perché prenda un impegno chiaro e definito sulla salute psicologica per la tutela di tutti i cittadini e gli sottoporremo le nostre proposte».

Le proposte Integrazione dello psicologo nelle Unità Sanitarie di Continuità Assistenziale insieme alle altre professioni sanitarie. Istituzione della figura dello psicologo di assistenza primaria. Un sevizio che possa aiutare ed alleggerire nel loro carico i medici di assistenza primaria, e possa indirizzare i cittadini a percorsi di cura di secondo livello se necessario. La figura dello psicologo scolastico che possa rispondere ai bisogni immediati di alunni, professori, personale scolastico e famiglie, facendo da screening per le maggiori difficoltà emergenti e aiutando a prevenire e ad agire su fenomeni tipo il bullismo, l’abbandono scolastico, le difficoltà di apprendimento, fenomeni di dipendenza da sostanze e disturbi del comportamento alimentare. Un percorso di psicoterapia convenzionata fra il servizio pubblico e quello privato che possa aiutare a garantire l’accesso alla cura psicoterapica a tutti i cittadini che ne avrebbero bisogno e che ad oggi non possono permettersi un percorso privato.  Un aiuto a promuovere nelle aziende e nei comparti produttivi la necessità di investire nel benessere psichico dei lavoratori, per evitare che la rilevazione stress correlato diventi solo un adempimento burocratico. Un impegno per creare campagne pubbliche di sensibilizzazione alla salute psicologica da diffondere a tutti i cittadini, per rompere il tabù ancora presente sul disagio psichico e per promuovere il benessere relazionale.