Tra i tre e i cinque milioni di italiani tra qualche settimana si ritroveranno a letto con l’influenza. Un virus che quest’anno non è diverso, secondo gli esperti, da quello della scorsa stagione. Con il piccolo particolare che anche quest’anno si torna a parlare del temutissimo virus H1N1, prima declassato a virus stagionale e ora tornato alla ribalta dopo il decesso di una donna in Friuli, uno in Puglia e,notizia delle ultime ore, una anche in Veneto. Agenziaimpress.it ne ha parlato con Emanuele Montomoli, professore associato di Igiene dell’Università di Siena (Guarda il video).
Prof. Emanuele Montomoli come si spiega questa escalation del virus?
“Sicuramente anche quest’anno tornerà l’allarme. L’Influenza è una malattia infettiva che, pur non essendo delle peggiori in termini di mortalità, crea tutti gli anni qualche decesso durante il picco epidemico. Anche quest’anno sono comparsi ma anche se se ne verificassero altri, fin tanto che si rimane a livelli sporadici, siamo sempre all’interno della casistica dell’influenza tradizionale”.
Ma perché l’influenza H1N1 fa così paura?
“Perché lo scorso anno è stato un virus nuovo. I virus dell’influenza “si ricombinano”, cioè ogni 20-30 anni si generano nuovi virus che poi sono in grado di creare pandemie perché trovano tutta la popolazione scoperta. Se riescono a rinnovarsi, ciclicamente fanno paura perché trovano tutta la popolazione disponibile a essere infettata”.
Che tipo di influenza ci attende quest’anno?
“Un’influenza tradizionale con la solita sintomatologia: esordio brusco della febbre (cioè passaggio da una situazione di benessere a febbre a 38° gradi e mezzo nel giro di poche ore), dolore al petto, alle ossa e muscolari”
E proprio nel laboratorio degli Istituti biologici di San Miniato dove lavora il prof. Montomoli ogni giorno arrivano dall’area sud della Toscana campioni di casi sospetti di influenza. Per ora tutti negativi.
Susanna Danisi – Siena
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