«San Leone ci ricorda che non può esserci vera sapienza se non nel legame a Cristo e nel servizio alla Chiesa. È questa la strada su cui incrociamo l’umanità e possiamo incontrarla con lo spirito del buon samaritano. Non per nulla l’umanesimo, di cui Firenze è stata testimone nei suoi momenti più creativi, ha avuto sempre il volto della carità. Che questa eredità sia feconda di un nuovo umanesimo per questa città e per l’Italia intera». Con queste parole Papa Francesco ha concluso l’omelia che è stata il cuore della funzione religiosa che ha portato questo pomeriggio allo stadio Franchi oltre 52 mila persone. Un vero bagno di folla per il Santo Padre che ha avuto nel cuore calcistico di Firenze l’ultima tappa della sua visita odierna in Toscana.
Da Agnese Renzi a Della Valle alla messa del Papa Tantissime le autorità politiche e religiose che hanno voluto ascoltare le parole di Papa Francesco allo stadio ‘Franchi’ fra cui la first lady, Agnese Landini Renzi: «Papa Francesco è un esempio grandissimo per tutti noi, la sua visita a Firenze significa riflettere sulla propria origine di città di fede e umanesimo civile, una occasione unica che tutti i cittadini, dai vertici ai più umili, coglieranno. Accogliamo il Santo Padre è una grande madre, accogliente e calorosa, una persona che crede in quel che dice e lo fa perché ci crede». Allo stadio anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, il sindaco di Firenze Dario Nardella ed il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, oltre al patron gigliato Andrea Della Valle. «Ci tenevo in particolar modo ad essere qui oggi e vedere il mio stadio alla presenza di una persona che stimo tanto come Papa Francesco – ha detto l’azionista di riferimento viola – Vedere uno stadio così pieno è un’emozione fantastica. Sarà una giornata bella ed emozionante».
A mensa in fila con i poveri Papa Francesco ha raggiunto lo stadio ‘Franchi’ dopo pranzo. Al termine della preghiera dell’Angelus nella Basilica della Santissima Annunziata, il Santo Padre, accompagnato dal cardinale arcivescovo Giuseppe Betori si è recato in piazza della Santissima Annunziata per salutare i fedeli. Poi è andato a piedi alla vicina mensa di “San Francesco Poverino”, gestita dalla Caritas diocesana. Il pontefice ha percorso il loggiato dello Spedale degli Innocenti, al termine del quale si trova la mensa dove ha pranzato con 60 poveri, di cui la metà stranieri. Per pranzare alla mensa della Caritas, anche Papa Francesco si è registrato come tutti i bisognosi che chiedono aiuto, ricevendo l’apposita tesserina per consumare il pasto. «Si è registrato come tutti i poveri, per sentirsi uguale a tutti gli altri», ha commentato padre Ciro Benedettini, vice direttore della sala stampa vaticana parlando con i cronisti. Per i 60 poveri il menu prevedeva pasta al ragù, ribollita, spezzatino di carne, roastbeef, purè di patate, macedonia, cantuccini di Prato e vinsanto. Durante il pranzo, Papa Francesco ha ricevuto lettere da poveri che non hanno potuto essere presenti con lui alla mensa, bottiglie di vino e vinsanto offerto dai detenuti del carcere fiorentino di Sollicciano e una sciarpa bianca con il suo nome dalla Caritas diocesana. Come ogni giorno, anche oggi in tavola il pranzo è stato servito con piatti e posate di plastica.
Rossi: «Il Papa ha esaltato la bellezza di Firenze» «Ringrazio il Papa per il suo intervento a Prato e a Firenze per il quinto Convegno ecclesiale nazionale- ha dichiarato il presidente della Regione Rossi – Le sue parole sono di grande conforto e motivano ancora di più chi nel mondo d’oggi sente prioritario l’impegno per la giustizia sociale, contro lo sfruttamento, a favore dei poveri e per la dignità del lavoro. Non ricordo parole così nette pronunciate da un Papa. Importante il suo richiamo all’esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’ riguardo alle sfide del mondo attuale”. Riguardo a Firenze, Papa Francesco ha esaltato la bellezza della città sottolineando come esempio positivo l’Istituto degli Innocenti, dove la bellezza è stata messa al servizio della società e degli ultimi in modo particolare – ha concluso il governatore della Toscana – Si deve riflettere su questo richiamo: le città, ancorché belle, non possono essere sottomesse al servizio della rendita che finisce nelle mani di pochi, trasformando la bellezza degli spazi urbani e degli edifici in vuoti contenitori che favoriscono la concentrazione della ricchezza».
Il saluto ai fedeli: «Grazie tante e vi chiedo per favore di pregare per me» Al termine della cerimonia allo stadio ‘Franchi’ Papa Francesco si è rivolto direttamente ai fedeli: «Vorrei ringraziarvi. Questa calorosa accoglienza durata tutta la giornata. Vorrei ringraziare i cardinali, i vescovi della Conferenza episcopale italiana. Tutto quello che avete fatto per me è stato speciale. Un ringraziamento per ognuno di voi. Un grazie in particolare ai carcerati che hanno fatto questo altare dove Gesù oggi è venuto. Grazie per aver fatto questo per Gesù. Grazie tante e vi chiedo per favore di pregare per me». Al termine della Santa Messa, intorno alle ore 17, Papa Francesco ha raggiunto in Papamobile lo stadio ‘Ridolfi’ di Firenze dove in elicottero ha raggiunto di nuovo la sua residenza a Città del Vaticano.