«La soluzione adottata dal Governo sull’Imu non ci convince. L’acconto di giugno calcolato sulle aliquote base, e il rinvio al saldo di dicembre del pagamento con le aliquote che saranno stabilite dai Comuni, rischia di non garantire ai Comuni la liquidità necessaria». Ad affermarlo è Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno e presidente di Anci Toscana.
Governo irresponsabile «Pensiamo sia un atto di irresponsabilità del Governo – attacca Cosimi – : ha prodotto questa situazione di confusione dopo aver fatto lavorare i Comuni per mesi nell’incertezza di sapere come applicare queste aliquote e oggi blocca tutte le aliquote al minimo determinando una crisi di cassa in tutti i Comuni». Inoltre, il fatto che il versamento avvenga tramite F24 «crea – aggiunge Cosimi – una situazione per cui molti contribuenti finiranno col pagare l’Imu attraverso una compensazione dei crediti di imposta che vantano nei confronti dello Stato».
Comuni senza liquidità Con questo meccanismo «il rischio concreto – avverte Cosimi – è che non arrivi liquidità nelle casse dei Comuni e che questi ultimi non abbiamo più le risorse che ci occorrono per pagare gli stipendi ai dipendenti». Secondo il presidente di Anci Toscana «l’unica soluzione possibile è che l’aliquota dell’Imu “seconda casa” del 7,6 per mille, come l’Anci ha già proposto da tempo, rimanga interamente ai Comuni, perché altrimenti, restando così la legge, oltre il 40% va allo Stato».
Sindaci –mezzadri «Tra tagli diretti e indiretti, Patto di stabilità, Tesoreria unica e incertezze normative nessuna delle questioni aperte con il Governo ha ottenuto ad oggi una risposta – conclude Cosimi -. E’ francamente incredibile spostare, come sta facendo questo Governo, tutti i problemi causati dalla crisi a livello comunale, facendo diventare i sindaci non solo esattori, ma nella cultura della tradizione toscana, una sorta di mezzadri: metà del raccolto a chi stabilisce le regole, senza metterci la faccia».