Il privato che contribuisce alla cultura e collabora con il pubblico. L’industria e l’artigianato che investono in arte. No, non sono ossimori né controsensi: è la realtà di quello che è successo a Siena con l’esposizione dedicata a Italo Calvino al Santa Maria della Scala, ex ospedale senese, dove peraltro lo scrittore perse la vita il 19 settembre 1985 in seguito ad un ictus che lo colpì mentre si trovava a Castiglione della Pescaia, dove oggi è sepolto. A trenta anni dalla sua scomparsa Siena ha reso omaggio a Calvino con “Siena città invisibile”, scultura di Ivano Tagetto istallata e a disposizione del pubblico fino al primo novembre nella strada interna del Sms. La particolarità? L’istallazione è stata voluta e ideata da una carrozzeria, la Buferauto. Solo dopo aver esaminato il progetto della ditta, il Comune di Siena ha dato il patrocinio e messo a disposizione l’antico Spedale come location dell’esposizione. La pianificazione e la realizzazione dell’evento sono tutti – passateci il temine – “Made in un’impresa privata-artigianale che investe in arte e cultura”.
Dal rispetto per l’ambiente all’arte Non una prima volta per Buferauto che dal 2002, ormai, è attiva con mission che non riguardano solamente la sua attività d’impresa ma che si dedicano a temi etici e sociali. «Da più di dieci anni stiamo seguendo un progetto di etica e responsabilità sociale d’impresa, finalizzato a fare dell’azienda un modello ambientalmente responsabile – spiega Manuel Giuggioli, titolare dell’impresa che ha ereditato dal padre insieme al fratello -. Dal 2004, Buferauto è la prima azienda in Italia a zero emissioni di CO2, mentre dal 2009, si è aggiunta anche la componente “artistica” seguendo una passione di famiglia».
Mission artistica per Buferauto E’ così che è nato 2nd life Art, “L’arte della seconda vita”: in sostanza, dagli scarti della sua attività, Buferauto ottiene i materiali che diventano le materie prime per la produzione artistiche delle sue mostre e delle sue attività culturali. Nel 2010 la prima iniziativa, con 15 artisti giunti a Siena da tutta Italia tramite la collaborazione con Prima Multimedia, per realizzare opere con prodotti e materiali di riuso. Nel 2011, il tema è stato il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, mentre tra il 2012 e il 2013, su ispirazione della ‘Capra’ di Picasso (scultura realizzata nel 1950 da materiali recuperati), sono stati i ragazzi delle scuole senesi a realizzare 30 animali del loro immaginario (soprattutto simboli di contrada) con lamiere, metalli, plastiche ed altri scarti del lavoro di Buferauto. «Il tema del progetto è appunto l’arte della seconda vita – spiega ancora Manuel Giuggioli -. E questo può essere inteso con moltissime sfaccettatura: perché se da un lato c’è il lavoro con gli scarti di lavorazione, dai quali realizziamo le opere d’arte, dall’altro c’è anche un messaggio più profondo che è quello di non fermarsi mai alle apparenze, di cercare di guardare più a fondo, e di vedere con occhi diversi ciò che ci viene proposto».
Obiettivo: arrivare alle giovani generazioni In tal senso l’omaggio a Calvino è quantomai calzante. Siena diventa una “città invisibile”, Sofronia: la stessa che nel volume viene divisa a metà tra attività economiche e una giostra. Grandissimo e perfetto richiamo alla banca e al Palio. Spunti di riflessioni e simbologismo artistico si fondono con l’allegoria. L’arte del recupero e del riutilizzo per la cultura di una città. «Crediamo nel nostro piccolo di portare avanti qualcosa che possa sensibilizzare le coscienze – conclude Manuel Giuggioli -. L’arte è qualcosa di impegnativo, non sempre di immediata comprensione. è sicuramente un qualcosa che deve far pensare: per questo, con 2nd Life Art puntiamo sempre a raggiungere i ragazzi e le fasce di età più giovani. Cerchiamo di coinvolgerli, noi ci crediamo. Come famiglia e come azienda. E’ una cosa che ci piace, Siena è una città fertile in tal senso».