Via libera all’imposta di soggiorno che entrerà in vigore per tutti i turisti a partire dal 1 gennaio 2012. Nella seduta del Consiglio comunale di martedì 15 novembre è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza e le astensioni di Lista Civica e Pdl il regolamento per l’imposta introdotta con decreto legislativo avente per oggetto “Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale”.
«L’adozione di questo regolamento – spiega il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi – rappresenta un passo importante per la nostra città e per il suo tessuto economico da sempre profondamente radicato nella ricezione turistica. Un’imposta che sosterrà gli scenari futuri delle nostre politiche da sempre mirate alla conservazione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico, storico e ambientale che sono i migliori biglietti da visita per tutti i turisti».
Il regolamento sancisce l’istituzione dell’imposta per ciascuna persona che pernotta in una qualsiasi struttura ricettiva del territorio comunale e la misura dell’imposta sarà stabilita annualmente con delibera di Giunta. Seppure l’entrata in vigore sia prevista per il 1 gennaio, l’applicazione è di soli 8 mesi dal 1 marzo al 31 ottobre e sono previste anche alcune esenzioni tra cui i soggetti che assistono i degenti ricoverati in strutture sociosanitarie del territorio o che soggiornano per visitare parenti detenuti nel carcere di Ranza, i bambini fino a 12 anni, dipendenti delle strutture ricettive stesse, un autista e un accompagnatore per ogni gruppo di 25 visitatori, tutti gli iscritti all’anagrafe di San Gimignano.
L’imposta non si applica oltre il decimo pernottamento continuativo nella medesima struttura. Il gettito presunto dall’imposta farà parte già del bilancio di previsione 2012 insieme ad una relazione sulle finalità a cui saranno destinati gli introiti che, per legge, devono interessare esclusivamente interventi “in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché degli interventi di manutenzione e recupero, nonché di fruizione e valorizzazione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali”.
«A fronte di un taglio di trasferimenti statali di circa 800mila euro – aggiunge Bassi – con l’imposta di soggiorno entreranno nelle casse comunali presumibilmente circa 600mila euro annui che ricadranno interamente sul territorio. Il gettito dell’imposta ci consentirà di non introdurre l’addizionale irpef per i residenti. Significativo inoltre è stato l’atteggiamento aperto e dialogante delle opposizioni che astenendosi hanno inteso ragionare nel merito della questione con una qualche condivisione. Molto importante in questa fase è stata anche la condivisione programmatica e progettuale con le associazioni di categoria e soprattutto con i diversi rappresentanti delle strutture ricettive. Con loro abbiamo fatto numerosi incontri e accolto preoccupazioni e proposte inserendole all’interno del regolamento. L’amministrazione metterà a bilancio 20mila euro da destinare alle strutture per affrontare l’aggiornamento del software di fatturazione. Abbiamo stabilito infine – conclude il primo cittadino di San Gimignano – un limite temporale di tre anni al termine del quale valutare l’eventuale annullamento, rimodulazione o conferma dell’imposta».
Andrea Marrucci (Centrosinistra per San Gimignano): «Una scelta obbligata ed inevitabile a seguito dei tagli del Governo. Lo hanno riconosciuto anche le opposizioni, con il significativo voto di astensione. Di fronte alla scelta di tagliare i servizi in campo turistico, sociale, culturale, educativo o di reintrodurre l'addizionale irpef al massimo, ci siamo assunti la responsabilità di questa scelta, di cui avremmo fatto volentieri a meno. E' piuttosto singolare che da Roma decidano di tagliare i trasferimenti e dicano anche quali imposte mettere, quante e come. Non credo che questo sia federalismo».
Brunello Bertelli (Pdl): «La nostra proposta è quella di destinare ogni anno il 30% del ricavato dall’imposta al recupero e alla valorizzazione della passeggiata dietro alle mura. Ci siamo astenuti perché non possiamo dare una fiducia al buio su un’imposta di cui ancora non si conosce tariffe, importi, ricavi e progetti concreti di destinazione».
Claudio Sanciolo (Lista Civica “Cittadini per San Gimignano”): «Ci siamo astenuti perché ci riserviamo di fare valutazioni ed eventuali controproposte solo in sede di discussione di bilancio. Solo con i numeri e progetti alla mano per i prossimi tre anni è opportuno discutere sull’opportunità o meno di introdurre l’imposta di soggiorno e in che modalità nella convinzione che possano essere trovate anche altre soluzioni, prima fra tutte quella di andare a tassare i turisti “mordi e fuggi” e non solo coloro che pernottano».