La Polizia Tributaria di Prato ha eseguito in 5 diverse regioni (Toscana, Campania, Veneto, Piemonte, Umbria), oltre 50 decreti di perquisizione nei confronti di 20 indagati. Si tratta di 3 pratesi, noti professionisti contabili, e di 17 cinesi, titolari di aziende tessili. Le indagini, spiega una nota, hanno fatto luce su un consolidato sistema criminale, finalizzato al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina all’interno del distretto economico pratese e, di riflesso, ad una pressoché completa evasione della normativa contributiva e fiscale.
Le indagini I finanzieri avrebbero riscontrato, tra l’altro, la produzione di centinaia di false buste paga che potevano essere usate per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno. I reati contestati a vario titolo dalla Procura agli indagati vanno dalle false dichiarazioni sull’identità o qualità personali; alle violazioni sulle disposizioni relative all’immigrazione; al favoreggiamento personale; al mendacio bancario, per aver predisposto falsa documentazione utile ad ottenere linee di credito che assolvevano al requisito della consistenza economica idonea al permesso di soggiorno.