SIENA – Per le università italiane il confronto con la pandemia si è fatto sentire. A parte casi isolati, gli atenei hanno visto calare le immatricolazioni.

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Una flessione che in alcuni casi è stato pesante. Come per l’università per Stranieri di Siena, che secondo l’Osservatorio Talents Venure ha perso il 25% rispetto all’annata 2020-21. Un dato che secondo il rettore Tomaso Montanari, è più basso, anche se il problema esiste. “Anche il nostro ateneo risente, ovviamente, delle difficili condizioni dettate dalla pandemia – sottolinea il rettore -, e anzi ne risente in modo particolare proprio per la sua proiezione internazionale. Ma il calo degli iscritti rispetto allo scorso anno accademico è del 14,8 %”.

Montanari ha poi dettagliato la questione: “Del resto, questa diminuzione va letta nel medio periodo, come un naturale assestamento dopo una straordinaria impennata di immatricolazioni degli scorsi anni: dettata, tra l’altro, dall’imposizione del numero chiuso nel corso di Mediazione culturale di una grande università del nord, poi revocata. Un assestamento che ci consente di tenere alto il livello dei nostri servizi agli studenti, in termini di spazi e di qualità della didattica”.