Il bilancio consuntivo 2018 della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino si è chiuso con un utile di oltre 30mila euro. Lo fa sapere la stessa fondazione del celebre teatro di Firenze in una nota in cui viene sottolineato come dai dati complessivi emerge, inoltre, che il debito di 62 milioni di euro è stato ridotto a 59 milioni, e che il patrimonio netto è tornato positivo segnando un saldo di +177.537 euro, a fronte di un saldo negativo di poco meno di 5 milioni nel 2017.
Il documento contabile è stato presentato oggi dal sovrintendente ed è stato approvato all’unanimità dal Consiglio d’Indirizzo presieduto dal sindaco Dario Nardella. Tra le attività sono da riscontrare le alzate di sipario che da 278 del 2017 sono diventate 368, l’incremento dei punti FUS di 413 punti (20% in più rispetto al 2017) e gli indici di riempimento della sala che raggiunge l’80% per la lirica, l’87% per la stagione sinfonica e il 70% per il balletto. «Siamo soddisfatti per i risultati ottenuti anche se rimangono ancora alcune criticità relative alla posizione finanziaria e patrimoniale» ha osservato il sovrintendente Cristiano Chiarot che ha sottolineato come «quest’ultima tuttavia è caratterizzata da una virata in territorio positivo grazie sia agli sforzi dei Soci Fondatori Comune di Firenze e Regione Toscana, che nell’esercizio hanno ricapitalizzato la Fondazione. L’esercizio 2018 fa dunque rilevare una sostanziale inversione di tendenza rispetto al triennio precedente in termini di raggiungimento dell’equilibrio economico della gestione e per il futuro come ha rilevato il Commissario straordinario, avvocato Sole nella prima relazione dell’anno 2019 sullo stato di attuazione dei piani di risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche sarà necessario consolidare un valore patrimoniale coerente con il livello di indebitamento esistente e con l’attuale volume di affari e dotare la Fondazione del Maggio di ulteriori risorse finanziarie indispensabili a far fronte ai residui debiti netti a breve termine accumulati in passato» È stata inoltre approvata la previsione economica del 2020 che consentirà ora al sovrintendente di poter procedere con l’organizzazione della programmazione artistica relativa.