Il proseguo dei lavori di progettazione ed analisi per la realizzazione di un’autostrada in Maremma ha aperto un confronto su cui è importante avere chiare le posizioni di ciascuno. In particolare il fatto che siano stati sventati progetti peggiori, con tracciati devastanti, non significa che il WWF esprima condivisione per la realizzazione di un’autostrada che, seppur in maniera inferiore soprattutto in prospettiva, modificherà l’attuale assetto territoriale.
Cos’è successo – Riconoscendo l’esigenza di migliorare la sicurezza, il WWF ha sostenuto un adeguamento in sede della statale Aurelia, cosa ben differente dal costruire un’autostrada al posto dell’attuale statale. Tutti gli studi sui flussi di traffico dimostrano infatti come l’ipotesi autostradale rappresenti una soluzione inutile, costosa e più dannosa rispetto al miglioramento nei termini già elaborati sin dal 2000 da un apposito progetto ANAS. Inoltre la scelta autostradale va in controtendenza con le politiche di contrastato ai cambiamenti climatici poiché ha inevitabili conseguenze sul piano delle emissioni, impatti pesanti su ambienti fragili e di grande valore naturalistico. Avrà le ripercussioni negative non solo in Maremma, ma anche a maggiori distanze, come sul punto di connessione sul Grande Raccordo di Roma oltre che sull’Autostrada Roma Fiumicino già sovraccarica per la realizzazione dei nuovi insediamenti commerciali e fieristici.
Il punto della situazione – Le preoccupazioni del WWF si basano poi sul fatto che qualunque sia la scelta autostradale questa rischi sempre di portare con sé una serie di fattori aggiuntivi che col passare del tempo diventano difficilmente controllabili. Basti pensare agli insediamenti che sorgono abitualmente intorno agli svincoli, ai capannoni, all’aumento della pressione edilizia per realizzare seconde case che sarebbero più facilmente raggiungibili grazie alla nuova infrastruttura.
Occorre, inoltre, una valutazione ambientale complessiva. La stessa SAT, la società incaricata di costruire e gestire l’autostrada, conosce molto bene gli impatti che l’opera potrebbe produrre tant’è che sta presentando gli studi di impatto ambientale per i singoli lotti, che impediscono e minimizzano una visione complessiva delle problematiche.
La decisione – Il WWF, pertanto, con estremo rigore affronta il confronto sugli interventi che si vogliono realizzare in Maremma e rivendica, assieme al movimento ambientalista; di essere già riuscito a sventare rischi e pericoli che derivano dai progetti di autostrade costiere o interne che nel corso degli anni sono stati avanzati. Il WWF pertanto continuerà la propria azione che è volta alla salvaguardia di uno dei tratti d’Italia più caratteristici sotto il profilo culturale e paesaggistico e più importanti sotto l’aspetto ambientale. Basti ricordare che a Capalbio è nata la prima Oasi del WWF, oggi Riserva Naturale dello Stato, e che lungo la costa maremmana il WWF gestisce l’Oasi Orbetello, anch’essa Riserva Naturale dello Stato, le Oasi di Bosco Rocconi ed Orti Bottagone. In passato il WWF ha poi gestito l’Oasi di Vulci, ha contribuito a far nascere aree protette come la Feniglia, le saline di Tarquinia, la diaccia Botrona, il parco dell’Uccellina. L’autostrada verrebbe ad alterare per sempre questo territorio e pertanto ogni intervento che dovrà essere fatto va definito con infinita prudenza e con estremo rigore.
Firenze