PISA – E’ l’ancora di salvezza nel quotidiano e nell’emergenza, in ogni fase critica, dal Covid alla grave situazione umanitaria scatenata dalla guerra in Ucraina. Ora questo mondo, il volontariato di assistenza, chiede aiuto.
Si è riunita giovedì 17 marzo a Pontedera (Pisa), l’assemblea delle sedici Pubbliche Assistenze della zona pisana Anpas. Principali argomenti trattati, l’emergenza Ucraina (è partito oggi da Galleno, in provincia di Pisa, il primo carico per la Romania) e i servizi del 118, per l’associazione con “costi crescenti non più sostenibili per il volontariato. Soprattutto per quelle associazioni che svolgono numerosi servizi su strada, asse portante del sistema socio-sanitario della Regione Toscana, a causa soprattutto del costo del carburante – sottolinea il coordinatore zona pisana Anpas Graziano Pacini – L’assemblea ha quindi esaminato le condizioni del mondo del volontariato, messo a dura prova dagli effetti congiunti del Covid e dai maggiori costi soprattutto per il caro carburante, oggi aggravato dalla guerra”.
Intanto la mole di lavoro cresce ancor di più per il mondo delle associazioni di assistenza, che chiedono maggior aiuti da Asl e Regione. “Nel frattempo i bisogni della gente aumentano, così come i servizi che vengono richiesti dalle istituzioni, talvolta per far fronte a carenze gestionali del sistema e a forti disomogeneità nelle tre aree vaste regionali della Asl – rimarca il coordinatore pisano Anpas Pacini – È di questi giorni, infatti, la richiesta del 118 del raddoppio di un servizio Bravo su Pisa, ovvero due ambulanze h24 dal primo aprile, e attualmente ce n’è una in alternanza con le Misericordie, per le difficoltà logistiche e organizzative in area ospedaliera, che la Pubblica Assistenza di Pisa non è in grado di soddisfare. Per questo, non volendo comunque tirarci indietro, abbiamo richiesto l’apporto in rete, già in uso per molti altri servizi, di altre nostre associazioni che decideranno a breve”.
Per Pacini, “Il nostro movimento Anpas, a tutti i livelli per sua natura e storia, non verrà mai meno al proprio codice etico e solidale verso i più deboli, cercherà sempre di rigenerarsi con lo spirito puro e genuino di volontariato che si distingue nettamente da altre forme gestionali di servizi al cittadino, più consone per imprese o cooperative con cui peraltro spesso si interagisce. Risulta quindi non rispettoso per il volontariato, sul versante politico-istituzionale, aspettarsi sempre soluzioni di qualità a costi più bassi per la pubblica amministrazione, senza dare risposte per fronteggiare gli effetti a volte devastanti di fattori esterni. Ci aspettiamo, e lo rivendichiamo con dignità – è l’appello di Pacini – una comune sensibilità con Regione e Asl nell’interesse primario delle nostre comunità, affinché si riconosca anche al volontariato una qualche forma di ristoro per gli extra costi che dobbiamo sostenere.
L’assemblea confida che le tre componenti principali del volontariato toscano, Anpas, Misericordie e Croce Rossa, riescano ad ottenere risposte adeguate, dai giusti livelli politico-istituzionali fino al governo centrale, in modo da salvaguardare per il futuro l’integrità di ruolo e di funzione di questo bene comune irrinunciabile”.