«Non nego che questa mattina nel leggere l’intervento della Minoranza ho provato tristezza e sconforto ma anche rabbia perché in questo ho visto astio e livore. Gli argomenti utilizzati, i toni e il livello cui si è scesi nel dibattito politico fanno veramente perdere l’entusiasmo del confronto. Entusiasmo che deve mantenere un amministratore quando si trova a gestire la cosa pubblica. Nel nostro caso deve essere ancora maggiore visto che da qualche mese, nostro malgrado, siamo sotto gli occhi del mondo. Tutti ci leggono e tutti ci osservano nelle nostre azioni quotidiane, anche quelle che provengono dalla Minoranza.
A quanto mi risulta non occorre essere né medici, né professori o ingegneri per svolgere il ruolo di amministratori pubblici. Non occorre la laurea (basta ricordare il caso di Attilio Brothel ex Sindaco) ma è sufficiente l’esperienza, l’impegno e la costanza per rispondere al mandato elettorale dei cittadini che con il loro voto hanno dato fiducia a questo o a quel candidato. I gigliesi hanno scelto Mario Pellegrini sapendo che avrebbe ricoperto una carica importante come quella del vice Sindaco. Mario Pellegrini che, certo, non è laureato ma è persona seria, affidabile, onesta e corretta ed è una persona il cui valore è riconosciuto in tutto il mondo per il gesto compiuto nella drammatica notte.
La sua presenza all’interno dell’Osservatorio, alle cui riunioni spesso partecipa anche il sottoscritto, dunque è garanzia assoluta per la nostra comunità per trasparenza e capacità. Da tre mesi, da quando cioè è stato costituito l’Osservatorio, non sono mancati i suoi puntuali resoconti, le sue osservazioni ma anche lo stimolo ed i correttivi che si sono resi necessari nel corso degli incontri. La comunità di Isola del Giglio può stare tranquilla. Deploro l’atteggiamento della Minoranza Consiliare e lo considero poco costruttivo. Strumentalizzare ogni piccola occasione, con argomenti per certi versi anche offensivi, a scopi prettamente politici, in un momento socialmente complesso come quello che stiamo vivendo, non aiuta né il regolare svolgimento dei compiti istituzionali né la nostra comunità a superare la crisi attuale.
Infine una precisazione. Ritirare un premio per la comunità è un dovere del Sindaco. La valutazione sul fatto che “il Sindaco “ritira i premi” la lascio ai gigliesi perché questa vicenda ha assunto un valore di solidarietà che ha persino travalicato i confini nazionali. Ad essere premiato non è il Primo Cittadino ma la Comunità che lo stesso rappresenta».