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Foto gonews.it

di Rav Joseph Levi*

Il Giorno della memoria viene istituito per riflettere insieme sulla nostra storia degli ultimi cento anni.

Come è successo che le nostre democrazie, nate e maturate dopo la prima guerra mondiale si siano trasformate nel giro di pochi anni in regimi e macchine di razzismo, intolleranza, xenofobia, promulgate da regimi che in poco tempo, da strutture di democrazia e rispetto dell’uomo e la sua originale capacità etica e morale, si siano trasformati in organi totalitari, fascismo e nazismo, in Italia ed in resto dell’Europa, di varie natura e in pochi anni hanno portato alla demolizione di circa dodici milioni di persone e al più grande tentativo antisemita nella storia di eliminare più di dodici milioni di persone di religione ebraica, con strumenti e organizzazione di tortura e morte mai visti prima?

Proprio in seno alla civiltà europea, modernizzata e rinnovata con le idee e le filosofie neo umanistiche dell’Ottocento tedesco ed europeo, è nata la più grande macchina di morte mai esistita, dal disastro politico creato da una ideologia che ha portato al potere persone e gruppi con ideologie razziste e criminali, anti umane ed anti umanistiche.

Tutto ciò è accaduto nel giro di pochi anni.

Nel voler rispettare la memoria di milioni di vittime innocenti, bambini e anziani, donne  e uomini, semplici cittadini e ferventi intellettuali, poeti e scrittori, scienziati ed educatori, pastori e lavoratori di tutte le fasce sociali e di occupazioni, una società intera; il tributo alla loro memoria, ci richiama  a riflettere sul presente e sul futuro: rafforzare le nostre democrazie e rispettare le istituzioni che la difendano, rimanere vigili e non cadere di nuovo, non essere di nuovo affascinati da ideologie estreme, dal fanatismo politico, ideologico e religioso; proteggere e custodire le nostre società affrontando con coraggio, umanità e senso profondo di rispetto per ogni storia e vita umana, per ogni forma identitaria di matrice religiosa e/o culturale; stare accanto ai deboli della società, non lasciarsi trascinare da falsi nazionalismi.

Ricordando ogni anno il terribile dramma della shoah, riflettendo e ricordando ogni giorno le vita spezzate con brutalità e delazione, col contributo della nostra gente e le nostre strutture politiche e sociali, ci deve aiutare oggi a essere attenti e vigili, accettando con più coraggio le diversità, provando amore per ogni creatura umana che contiene in se l’immagine del divino.

Cosi, dando un senso sacro alla vita, alle nostre scelte politiche e sociali, sapremo, si spera, evitare il rischio di scivolare di nuovo in ideologie e sensi di vita animati da morte e odio, da barbare aggressività, nel quale sono cadute le nostre strutture e organi sociali e politici fra le due guerre. Proprio gli ultimi eventi delle barbare uccisioni dei terroristi del Daesh, ci ricordano quel’è il volto di chi è animato dal fascino dell’odio e della morte.

In base alle nostre scelte libere ed etiche dando un senso positivo all’esistenza umana e portando amore e rispetto per ogni creatura, le nostre società saranno ancora e di nuovo benedette dal piacevole senso di moralità profonda, di coesione ed amore sociale, di successo economico e di abbondanza e benedizione delle nostre famiglie, dei nostri figli, del nostro futuro. Un futuro di benedizione che sapremo lasciare alle future generazioni. Il senso della vita che ci benedica.

*Rabbino Capo di Firenze