montepulcianoVal d’Orcia e Val di Chiana senese unite per un progetto pilota sul turismo. Ma con qualche eccezione. Se Montepulciano, Chianciano Terme, Pienza, Torrita di Siena e Trequanda hanno aderito a “Tourism Experience fra Val d’Orcia e Val di Chiana” che mira alla gestione di iniziative di comunicazione e informazione delle eccellenze del territorio, Chiusi alza la voce denunciando che «l’accordo non è passato da un confronto politico a livello di area e provinciale».

Uniti per il turismo L’accordo tra i 5 Comuni è stato siglato l’11 agosto scorso in seguito alla legge 241/90, che prevede la possibilità di sinergie fra Comuni e che in questo caso specifico sono riferite alla valorizzazione e promozione dell’offerta turistica. «Nel quadro del riordino nazionale delle funzioni provinciali – si legge nella nota che annuncia l’accordo – , che trasferisce la materia del turismo ai Comuni, la Legge Regionale ha altresì stabilito che le stesse funzioni siano esercitata in forma associata, individuandone gli ambiti ottimali; questi primi cinque comuni sono dentro l’ambito ottimale individuato dalla Legge Regionale».

Dal Sentiero del Nobile alla Strada dei Sapori Prima di arrivare all’accordo i 5 Comuni avevano dato vita a altre iniziative condivise tra le quali la realizzazione del percorso “il Sentiero del Nobile e la via Barlettaia” (Comuni di Montepulciano e Pienza) e l’adesione all’Associazione “Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese” (Comuni di Chianciano Terme, Montepulciano, Torrita di Siena e Trequanda). Con la firma del progetto “Tourism Experience fra Val d’Orcia e Val di Chiana” si fa un ulteriore passo avanti in quanto si avvia un percorso congiunto teso a valorizzare ben cinque destinazioni turistiche in modo organico e articolato.

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Pamela Fatighenti, segretario Pd Chiusi

Chiusi contraria «Data l’importanza di tale materia, non può prescindersi da un ragionamento comune e condiviso su certi ambiti cha non puó non passare da un confronto politico, tanto a livello di area Valdichiana che a livello provinciale. Confronto che tutt’oggi é risultato del tutto inesistente». Così il segretario del Pd di Chiusi Pamela Fatighenti, in rappresentanza di un Comune che non ha aderito al progetto. «Nell’interesse delle nostre terre e delle nostre amministrazioni – spiega Fatighenti -, che spesso si ritrovano sole a dover gestire questioni fondamentali per i singoli comuni, vi é più spesso la necessità di fare sinergia e di collaborare per decidere uniformemente e possibilmente in modo unanime sui percorsi da intraprendere. La scelta di pervenire a tale accordo sul turismo, peraltro discutibile dal punto di vista della validità formale e sostanziale, non può basarsi sulla richiesta di un singolo comune in cui viene richiesto di aderire ad un progetto del quale prima non si sia discusso nelle sedi e nei tempi opportuni, magari coinvolgendo anche gli operatori di determinati settori».

«Quale è il ruolo dell’Unione dei Comuni?» «Viene a questo punto da chiedersi quale é il ruolo dell’Unione dei Comuni (organismo nato proprio con lo scopo di accentrare e di conseguenza cercare di ottimizzare risorse e servizi) e quale quella della politica e dello stesso PD di zona e provinciale, che non si è pronunciata in merito e che sembra non aver ben chiara la direzione da tenere a breve e lungo termine sul futuro dei nostri territori. Tutto sembra essere lasciato all’iniziativa degli amministratori che devono scegliere che strada intraprendere e magari a quella di Comuni ‘capofila’, che si arrogano il diritto di dettare la linea a tutto campo e prevedendo per gli altri Comuni, magari più piccoli, ma con altrettante realtà turistiche di pregio,  semplicemente la facoltà di aderire o meno a progetti così importanti per la nostra comunità, all’insegna del ‘chi c’è c’è’ . É l’ora che la politica torni ad avere il proprio ruolo – conclude il segretario Pd di Chiusi -, che si confronti e si apra alla discussione, che affronti in modo chiaro e deciso determinate tematiche e proceda verso un ragionamento di prospettiva e di macroarea. Solo così potremmo parlare di reali sinergie e rendere le nostre terre competitive rispetto alle realtà maggiori».

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Andrea Rossi, sindaco di Montepulciano

Il sindaco di Montepulciano: «Un accordo che non vede l’arroganza o la prevalenza di nessuno» «Stupore per il tono, ma soprattutto per i contenuti, che denotano scarsa conoscenza della materia». Ad intervenire sulle dichiarazioni del segretario del Pd Fatighenti è Andrea Rossi, sindaco di Montepulciano. «La prima cosa da puntualizzare è che la bozza dell’accordo, contenente le linee principali del progetto-pilota, è stata inviata a tutti i Comuni del territorio nei primi giorni del mese di aprile proprio per avviare una discussione costruttiva sul progetto stesso e sull’accordo che lo avrebbe disciplinato – spiega il primo cittadino -. L’accordo è stato quindi firmato in agosto; un’attesa fin troppo lunga, visto che il ruolo di un buon amministratore impone di dare risposte tempestive ai cittadini e agli imprenditori che sul turismo basano le loro attività. Evidentemente, la tematica che abbiamo sottoposto non ha lo stesso livello di importanza per tutti i Comuni. La seconda questione è che il contenuto dell’accordo non riguarda assolutamente le deleghe provinciali, che sono ancora in capo all’ente territoriale, bensì esclusivamente le attuali competenze tecniche comunali necessarie agli enti al fine di gestire la tassa di soggiorno, o di assegnare il servizio di informazioni turistiche e la promo-commercializzazione del turismo a soggetti terzi. Alcuni Comuni hanno aderito al protocollo, facendo inserire dei correttivi atti a migliorare la sua funzionalità, e dando così un apporto costruttivo al progetto stesso; altri, probabilmente già strutturati, hanno ritenuto di non dover rispondere ritenendo forse poco utile affrontare il tema-chiave del progetto. Di questo non abbiamo potuto far altro che prendere atto, anche perché ogni Comune è sovrano nelle proprie scelte, e perché stiamo parlando di idee e di strategie che possono essere legittimamente diverse senza la presunzione di voler escludere nessuno. Montepulciano – spiega ancora il sindaco Rossi -, diversamente da quanto sottintende Fatighenti, non si è mai arrogata il diritto di dettare linee guida agli altri Comuni; anzi, ha sempre ragionato nell’interesse dell’area Val di Chiana. Ed anche in questo caso ha messo a disposizione dei Comuni alcune figure professionali che da sempre hanno lavorato per il turismo della Val di Chiana attraverso l’ex Apt, oggi dipendenti di questo Ente, senza nulla pretendere dagli altri Comuni firmatari».

Mattia Savelli, portavoce Fdi Valdichiana
Mattia Savelli, portavoce Fdi Valdichiana

Fratelli d’Italia Valdichiana: «Perché a quel tavolo non c’era Agnoletti?» «Un progetto pilota che mira a formare sinergie tra i vari paesi in ambito turistico. L’intento, sicuramente ambizioso, è quello di dar vita ad una promozione congiunta e contemporaneamente valorizzare le peculiarità dei vari luoghi». Così Mattia Savelli, portavoce per la Valdichiana di Fratelli d’Italia. «A mio avviso questa iniziativa potrebbe essere la chiave di volta per un territorio che, soprattutto sul turismo, è sempre stato abbastanza diviso e frammentato. Da sinalunghese mi stupisco che a quel tavolo non sia stato presente anche il sindaco Riccardo Agnoletti! Il documento sottoscritto dai sindaci non preclude l’ingresso in seconda battuta di altre realtà però partire, come spesso accade per Sinalunga, per secondi non credo sia la logica migliore. I sindaci firmatari, a mio avviso, hanno avuto coraggio nell’investire in questo progetto e sicuramente faranno valere la loro posizione di apripista sui nuovi arrivati. Perché il primo cittadino di Sinalunga non ha avuto altrettanto coraggio? Di recente parla di fusioni, sinergie con gli altri enti e poi perde un treno come questo, tale comportamento è quantomeno poco coerente. Non vorrei che il sindaco abbia pensato di fare dell’attendismo per poi salire sul “carro” alla prima occasione utile, non sarebbe sicuramente corretto e porrebbe Sinalunga in una situazione sicuramente di secondo piano rispetto ai firmatari della prima ora. Il nostro comune dopo un passato prevalentemente basato sulla media piccola industria, deve oggi guardare anche su altri fronti e quello del turismo è un territorio completamente vergine in cui si è mal e poco investito nei decenni passati. Credo fortemente in questo territorio che, soprattutto in ambiti come quello naturalistico ed enogastronomico, non ha nulla da invidiare ad altre realtà limitrofe però per valorizzarlo dobbiamo far sistema con chi ha più esperienza di noi. Peccato che come al solito chi lo amministra pecca di coraggio ed iniziativa».

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Il sindaco di San Quirico d’Orcia Valeria Agnelli

Il sindaco di San Quirico d’Orcia: «Accordo tra Comuni, Val d’Orcia è entità precisa» «L’accordo non è stato siglato tra Val di Chiana e Val d’Orcia, ma tra alcuni Comuni – precisa il sindaco di San Quirico d’Orcia Valeria Agnelli -. La mia non è polemica, ma solo una precisazione: la Val d’Orcia è una entità precisa con organismi di indirizzo e di governo che niente hanno a che fare con tale legittimo accordo».

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