PISA – Una ‘Stonehenge’ a due passi dalla Torre pendente più celebre al mondo. Un sito archeologico capace di riscrivere le pagine della storia di Pisa, un monumento funebre tagliato fuori dalle rotte turistiche di massa e che si svela agli occhi in tutta la sua potenza, bellezza e unicità.

In via San Jacopo a Pisa ecco materializzarsi un’eccezionale testimonianza archeologica, nell’immobile geografia di un mistero che ci riporta fino al VII secolo a.C. Un imponente complesso di sepolture scavato dagli archeologi nel secolo scorso, un circolo funerario composto da cippi e sottili lastre in pietra, monoliti che si alternano in cerchio con estrema regolarità e che abbracciano un enorme tumulo di circa 30 metri sulla cui sommità è deposta una lastra in pietra in marmo lacerata in due sulla quale erano deposti un coltello, quattro spade di piccola dimensione e la mascella di un cavallo. E’ il ‘Tumulo del Principe Etrusco’, il più imponente lascito del popolo etrusco rinvenuto a Pisa. Ed è una tomba senza il defunto: nel cuore del tumulo fu rinvenuta infatti una cassa lignea con vasi, resti di animali, coppe in bronzo, ma nessuna traccia del misterioso e facoltoso uomo morto nel VII secolo a.C. L’ipotesi più affascinante avanzata nel corso degli anni su questa straordinaria Cattedrale funeraria del trapassato remoto, porta a supporre che il cenotafio, un monumento di sepoltura  privo dei resti mortali della persona in onore della quale è stato eretto,  probabilmente fu costruito per un facoltoso patrizio, il principe etrusco, forse morto in mare.

Ed il ritrovamento nel sito archeologico di un tridente di ferro con l’asta spezzata, che richiama al Dio del mare Nettuno, porta a pensare che potesse trattarsi di un mercante di alto lignaggio, appartenente a una èlite. Alcuni dei pochi reperti venuti alla luce da questa meraviglia innervata di storia e misteri sono visibili, come ci ha confermato InfoPoint Pisa, al museo delle Navi di Pisa. Il sito archeologico non è un fortino inaccessibile, anche se la porzione di rete di recinzione divelta all’ingresso può portare maliziosamente a supporre qualsiasi tipo di incursione. Lo si può visitare, solamente su appuntamento, mettendosi in contatto con Pisamo Spa o rivolgendosi al check point del parcheggio scambiatore di via Pietrasantina. Ma, alla fine, manca ancora una vera e propria interlocuzione con il pubblico. Un sito archeologico straordinario e unico non solo per la città di Pisa ma per l’intero territorio che faceva capo all’Etruria, ma, ad oggi, adombrato dal turismo frenetico che marcia a senso unico verso piazza dei Miracoli.