SIENA – La Stagione Micat in Vertice entra nel vivo con il Trio di Parma: proveniente dai corsi estivi della Chigiana ed oggi affermata formazione cameristica internazionale, venerdì 4 febbraio al Teatro dei Rozzi, torna all’Accademia nel segno di un grande repertorio internazionale per Trio.
Il concerto unisce l’inedita proposta del Trio n. 3 di Mauricio Kagel, figura di primo piano dell’avanguardia musicale del secondo Novecento; e il Trio con pianoforte in la minore op. 50 di Pëtr Il’ič Čajkovskij: il più popolare compositore russo e, con uno stile sintesi della sua tradizione musicale e della prassi classica, fra gli autori più geniali e versatili dell’Ottocento romantico.
Il Trio di Parma, Alberto Miodini pianoforte, Ivan Rabaglia violino, Enrico Bronzi violoncello, costituito nel 1990 al Conservatorio ‘A. Boito’ di Parma, ha approfondito la formazione con il leggendario Trio di Trieste alla Scuola di Musica di Fiesole e all’Accademia Chigiana. Ha ottenuto riconoscimenti in importanti concorsi internazionali in prestigiosi scenari. È invitato dalle più importanti istituzioni musicali in Italia e all’estero; collabora con affermati musicisti.
Il successo del Trio di Parma conferma il valore della strategia culturale e formativa della Chigiana, sviluppata dal direttore artistico Nicola Sani. L’Accademia segue con attenzione e partecipazione, la carriera dei suoi allievi, promuove iniziative per avviarli a un’attività concertistica di alto profilo a livello internazionale.
Il concerto esalta sorprendenti intrecci musicali. Un tratto distintivo del percorso di Kagel, celebre per l’ironia graffiante, le geniali invenzioni sonore, è stato il suo lavoro sui ‘grandi maestri’ del passato, come Beethoven, Brahms, Liszt, Stravinskij, Bach, per arrivare a Čajkovskij, diventati icone nell’abitudine all’ascolto del grande pubblico. I Trii di Kagel presentano caratteristiche apparentemente tradizionali: un’armonia tonale, melodie dal suono familiare, una musicalità esuberante e schietta. Sotto la superficie, tuttavia, materiali e modalità di composizione, emergono con vigore. La poesia più alta incrocia la dimensione dell’ironia e della parodia: una sintesi straordinaria che consente alla sorpresa di generare sentimento.
Il Trio con pianoforte in la minore op. 50, dedicato da Cajkovskij alla memoria di Nikolaj Rubinstein, pianista e amico, segna una svolta nello stile del celebre compositore russo. Il risultato è un’opera ricca di idee musicali, di rigogliosi intrecci di linee melodiche, di risorse timbriche ed espressive. Originale è anche la struttura formale, con due soli movimenti. Il primo è un Pezzo elegiaco, in cui si alternano episodi musicali lirici, nostalgici, irruenti e tenebrosi. Il secondo è un Tema con variazioni diviso in due sezioni: la prima costituita dal tema seguito da undici variazioni, la seconda dalla variazione finale e da una coda. La conclusione del Trio riprende il tema del primo movimento come marcia funebre. Inizio concerto alle 21 (www.chigiana.org).