Un testo scritto nel 1981 alle porte dell’apocalisse, rivelatosi per molti versi profetico. È “Il terzo millennio” di Ernesto Balducci, edito per la prima volta da Bompiani e ripubblicato da Mauro Pagliai in una versione attualizzata mediante commenti capitolo per capitolo curati da Manuela Plastina, con introduzione di Andrea Cecconi. Il saggio sulla situazione apocalittica – come recita il sottotitolo – verrà presentato il 4 giugno alle ore 17.00 nella Biblioteca degli Intronati di Siena. Intervengono Luigi Oliveto, scrittore e direttore di Sienalibri.it; e Lorenzo Del Mastio, rappresentante della Fondazione Balducci. Presiede Roberto Barzanti, presidente della Biblioteca comunale.
Il volume – “L’unico progetto degno di una coscienza moralmente matura è quello del dialogo delle civiltà”: così scriveva Ernesto Balducci agli inizi degli anni ’80 affrontando le tematiche, tutt’oggi stringenti, dell’allargamento delle frontiere verso il villaggio globale. Come reagisce il pensiero filosofico e spirituale alla crisi generata dall’erosione dei confini culturali e dall’apertura verso l’Asia? Proprio partendo dai tratti distintivi del pensiero orientale, l’autore illustra le vie da seguire per salvare il mondo occidentale dai falsi valori e dall’ignoranza, favorendo la reciproca comprensione. Per superare il divario tra la condizione della coscienza umana e la complessità tipica della situazione attuale è necessario compiere un salto qualitativo, un passaggio che conduca da uno stato di confusione a una vera e propria “nuova coscienza”. Il testo ci mostra come l’umanità debba trovare la forza necessaria per compiere un rigetto del passato, quel passato nella cui sopravvivenza si nascondono le vere minacce della fine del mondo.