concordia_13.jpgNella sentenza con cui è stato condannato l’ex comandante Francesco Schettino per il naufragio della Costa Concordia vengono «volutamente ignorate le responsabilità di Costa Crociere». Lo scrive in una nota la parte civile Codacons, che ha presentato richiesta di appello: la terza dopo quelle dei Pm titolari dell’inchiesta sul naufragio del Giglio (troppo lieve secondo la Procura di Grosseto la pena di 16 anni inflitta a Schettino), e quella dello stesso comandante (il suo avvocato, Saverio Senese, ne chiederà l’assoluzione).

La richiesta di appello del Codacons «La sentenza – spiega Codacons – è fortemente condizionata dalla volontà di escludere a priori ogni altra responsabilità che non possa essere ricondotta, direttamente o indirettamente, all’imputato. L’obiettivo viene perseguito anche a costo di trascurare o, addirittura, di travisare, importanti e indiscutibili elementi probatori. Le colpe – chiude Codacons – pertanto, non sono tutte del comandante e non sarà fatta vera giustizia fintanto che non saranno chiarite le cause dei malfunzionamenti e le probabili inadempienze a livello di progetto, realizzazione, certificazione e manutenzione degli impianti di sicurezza posti ad estrema tutela della sicurezza di passeggeri ed equipaggio».