PONTEDERA – Il teatro torna a vivere e a riappropriarsi del rapporto diretto, biologico con il pubblico, che la pandemia ha interrotto dallo scorso autunno. E riparte ‘Teatro Liquido’, storica rassegna teatrale organizzata dalla compagnia Guascone Teatro di Pontedera (Pisa), con i primi appuntamenti che saranno una vera perla per gli spettatori.

Sul palco di due teatri della Valdera, il teatro Verdi di Casciana Terme e il teatro delle Sfide di Bientina, planerà uno spettacolo nuovo, ispirato al genio dello scrittore Luciano Bianciardi. Stiamo parlando di ‘Cultura & Carciofi’, quattro giorni tra prima e repliche per soli 50 spettatori a sera. Venerdì  28 e sabato 29 maggio (rispettivamente alle 20,30 e alle 19) al teatro Verdi di Casciana Terme e sabato 5 e domenica 6 giugno (stesso orario) al teatro delle Sfide di Bientina (Pisa). Una tragicommedia tra Maremma e Kansas City, liberamente ispirata al romanzo ‘Il Lavoro culturale’ di Luciano Bianciardi, con Adelaide Vitolo, Claudio Parri, Fabrizio Liberati, Florinda Vitolo, Francesco Bianchi, Irene Rametta, Marco Fiorentini e Valentina Grigò. Testo e regia sono firmati da Andrea Kaemmerle, direttore artistico di Guascone Teatro.  “Cultura & Carciofi” è un affresco sulla provincialità più che su la provincia italiana, è una commedia , brillante, veloce, profonda e moderna. Un susseguirsi di situazioni ridicole e beffarde narrate da Bianciardi nei suoi testi più taglienti, qui si trasforma in una spumeggiante serie di scene veloci e divertenti quanto grottesche. ‘Cultura & Carciofi’ parte dalla vicenda narrata da Bianciardi, un calciatore fallito ed antifascista descrive i luoghi ed i fatti che avvengono nella sua città e nelle campagne che la circondano. Prendono forza i personaggi eruditi (maestri elementari, avvocati, ferrovieri, professori, impiegati, assicuratori e sacerdoti) che iniziano ad incrementare le schiere della middle class che a suon di “cambialette si sono fatti la fiat 500 e la cucina di formica” .  I cinque artisti creano con voce e molti piccoli oggetti i 12 personaggi dello spettacolo dando vita a danze fatte di battibecchi, sberleffi e canzonature molto simili a quelle che girano intorno alle tavole delle taverne popolari. Nonostante la velocità del testo, ricordi un radiodramma ed i suoi personaggi sembrano scappati da un film di Monicelli: qui il diamante letterario dello spettacolo sgorga dalla vena di Bianciardi, dalla sua capacità filosofica di inquadrare il mondo e squadrare la sua gente.

Associazione Internazionale di Teatro Guascone nasce nel 1989, dalla voglia di 5 attori di immergersi mani e piedi nel mondo dell’ideare, fare, distribuire spettacoli: il tutto era condito dall’istinto alla provocazione (sebbene poetica), dalla necessità di sentirsi gruppo, squadra, compagnia. I guasconi dei mulini a vento. Guascone come idea capace di avvicinare scorribande zingaresche e sgangherate all’idea di isola protetta, di una casa dove riposarsi e coccolare poesia, stupore, incanto.