«Ahi Pisa, vituperio de le genti del bel paese là dove 'l sì suona, poi che i vicini a te punir son lenti». La città della Torre Pendente si riscatta dall’apostrofe dantesca del XXIII Canto dell’Inferno – quello in cui il Sommo Poeta incontra il Conte Ugolino nel nono cerchio, quello dei traditori – ospitando, dall'8 al 13 luglio le “Settimane di alti studi danteschi. Leggere Dante a Pisa”. Si tratta di un progetto di alta formazione rivolto a giovani studiosi e ricercatori, italiani e stranieri, e a persone di paesi europei ed extraeuropei che, pur non specialisti ma amanti della lingua e della cultura italiana, intendano approfondire la conoscenza delle opere di Dante Alighieri.
 
Il commento «Sono soddisfatto – ha spiegato il sindaco pisano Marco Filippeschi – di una scelta che non sarà singola, ma diverrà ricorrente e che mette la città al centro di un percorso culturale che può offrire anche straordinarie opportunità turistiche».
 
Altre iniziative pisane Finita l’estate, inoltre, Pisa celebrerà i 700 anni (1313-2013) dalla morte dell'imperatore Enrico VII, sepolto nel Duomo di Pisa, e dalla stesura del De Monarchia di Dante. I Dipartimenti di Filologia, letteratura e linguistica e di Civiltà e forme del sapere dell'Università di Pisa, con la Società Storica Pisana e il sostegno del Comune di Pisa, organizzeranno un grande convegno internazionale: “Enrico VII, Dante e Pisa” che si terrà a San Miniato dal 24 al 26 ottobre, durante il quale esperti di tutto il mondo si misureranno con questo tema in tutti i suoi aspetti storici, istituzionali, dottrinari, letterari e artistici. «Pisa ha tutte le carte in regola per entrare a far parte a pieno titolo delle città dantesche – ha detto Marco Santagata, docente ordinario al Dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica dell'Università di Pisa -. È proprio qui che Dante ha scritto il De Monarchia, opera fondamentale dal punto di vista politico, dottrinario e culturale. Fin dalla sua morte, Pisa (insieme a Bologna e poche altre città) è stata un centro importantissimo per il culto e lo studio di Dante».