Chissà se in Portogallo sono scaramantici come in Italia. Fossi Paulo Sousa inizieremo ad informarci sui rituali che ci sono a Napoli in caso di malocchio o cattiva sventura perchè ieri all’allenatore della Fiorentina, nella sua consueta passeggiata sotto il settore del parterre di tribuna alcuni sostenitori viola hanno tirato del sale come segno per voler togliere la negatività che a loro parere stava colpendo la squadra gigliata nell’ultimo periodo. La cosa ha funzionato se è vero che alla fine i padroni di casa hanno vinto, andando oltre i propri demeriti, contro la Roma, conquistando un successo che è linfa pura per i sogni di alta classifica viola.
Fiorentina-Roma 1-0 Non una partita bellissima quella disputasi poche ore fa al ‘Franchi’ di Firenze ma vibrante e anche con molti colpi di scena, decisa da una rete di Badelj a 7′ dalla fine su un destro che sembrava senza pretese del croato ed invece si è spento alle spalle di Szczesny, con palla che ha anche schieggiato il palo interno alla destra del portiere polacco della squadra guidata da Luciano Spalletti. Un gol, viziato fra l’altro dalla partecipazione attiva di Kalinic che allarga le gambe per far passare il tiro del connazionale, con il numero 9 viola in fuorigioco. Una beffa per gli ospiti che hanno dominato la prima mezz’ora di gioco, dove l’altro numero 9, quello della Roma, ha fallito due ottime chance e con lo stesso Dzeko incapace anche di finalizzare un cross da destra di Florenzi ai titoli di cosa dei primi 45′. Molto meglio la Fiorentina nella ripresa, con i gigliati surclassati a centrocampo all’inizio e che poi hanno visto emergere lo strapotere fisico e la tecnica di un Carlos Sanchez che è oro nel gioco dei padroni di casa stante l’assenza di Vecino per infortunio. Anche Kalinic ha fallito a metà ripresa un comodo tap-in ma è quando la Roma ha fallito il possibile vantaggio, centrando un palo con Nainggolan, innescato da Florenzi, fatto correre sulla fascia dal subentrato Totti, che Paulo Sousa ha dato scacco matto a Spalletti: dentro prima Bernardeschi per il pessimo Tello, poi Babacar per Ilicic, con la fortunata rete di Badelj che ha premiato il coraggio e la fortuna del mister della Fiorentina.