Un gruppo di circa 50 stranieri, che occupavano il capannone andato a fuoco la notte la scorsa a Sesto Fiorentino e dove un 35enne extracomunitario ha perso la vita, si è radunato davanti alla sede della prefettura a Firenze insieme ad alcuni esponenti del Movimento di lotta per la casa. I manifestanti hanno gridato «Vergogna, vergogna» e hanno esposto alcuni striscioni, tra cui quello con la scritta «Vogliamo una casa e una vita dignitosa». In un altro striscione si leggeva «Ali Muse – lo straniero deceduto – è morto per colpa dello Stato». Alcuni si sono quindi distesi a terra per bloccare il traffico.
La protesta degli stranieri Secondo gli occupanti dello stabile sopravvissuti, l’uomo che ha perso la vita la notte scorsa nel rogo del capannone a Sesto Fiorentino «è morto perché è rientrato per cercare di recuperare i documenti, che per lui erano la cosa più importante perché cercava di ricongiungersi alla moglie e ai due figli che abitano in Kenya». Lo ha detto Serena Leoni, coordinatrice dell’associazione Medici per i diritti umani che assiste la comunità che occupava lo stabile. Durante la protesta non sono mancati attimi di tensione, quando i manifestanti hanno spinto il portone d’ingresso del palazzo che ospita la Prefettura. Sono intervenute le forze dell’ordine che si sono frapposte tra l’ingresso alla Prefettura e la folla degli stranieri. E’ stato così evitato che i manifestanti continuassero a colpire il portone.
Il rogo di Sesto Fiorentino L’immobile interessato dalle fiamme a Sesto Fiorentino un tempo ospitava l’ex mobilificio Aiazzone, occupato poi nel dicembre 2014 da profughi. Un’ottantina le persone che attualmente trovavano rifugio nel fabbricato. Quando si è sviluppato l’incendio le persone sono uscite fuori dal capannone ma, come spiegato dai Vigili del Fuoco, sono subito scattate le verifiche per verificare se altri possano essere rimasti dentro. Tra questi Ali Muse, rientrato fatalmente per cercare i suoi documenti. Una volta recuperato dai Vvff, le condizioni dello straniero morto sono subito apparse critiche, come testimoniato anche da Carabinieri e sanitari intervenuti sul posto. Inutile la corsa in ambulanza per portarlo in ospedale. Due gli altri feriti, andati in ospedale perché rimasti intossicati.