FIRENZE – C’è un rigassificatore che non lascia, anzi raddoppia. E’ ancorato al largo del mar Ligure, tra Livorno e Pisa, e ha appena ricevuto dalla Regione il via libera per aumentare la capacità di rigassificazione.

La nave “Fsru Toscana” così potrà passare dagli attuali 3,75 miliardi ai 5 miliardi di Smc annui. Questa variazione non comporterà alcuna modifica dell’impianto, non appena saranno conclusi tutti i controlli del caso. “L’aumento di capacità previsto per il terminal off shore collocato tra Livorno e Pisa porterà dal 5% al 6,5% il contributo di questo impianto al fabbisogno nazionale. La Toscana è centrale per l’indipendenza energetica del nostro Paese”, ha dichiarato il presidente Eugenio Giani.

“Questa fase emergenziale – ha aggiunto l’assessore Monia Monni – ci impone di massimizzare l’autosufficienza nel ricorso al gas, ma l’obiettivo strategico regionale è emanciparsi da tutte le fonti fossili, gas incluso, e che è questo il motivo per il quale abbiamo appena istituito un piano della transizione che favorisca un’ ordinata conversione verso le fonti rinnovabili che ci consentiranno di raggiungere prima possibile la neutralità carbonica”.

A bordo del terminale, il gas naturale liquefatto, portato da navi metaniere, viene stoccato nelle cisterne, rigassificato e quindi inviato a terra tramite una condotta sottomarina che giunge al punto di approdo situato sulla riva del canale scolmatore, per poi collegarsi alla rete nazionale gasdotti nel territorio di Collesalvetti (Livorno).