Mps, già impegnata in una complessa operazione di risanamento concordata con la Bce, potrebbe dover riassumere oltre1.000 lavoratori per via di alcune sentenze, secondo quanto riferiscono i sindacati. La Corte d’Appello di Firenze ha infatti definito illegittima l’operazione di esternalizzazione dei dipendenti di Mps passati nel 2014 alla società Fruendo, costituita da Axa (40%) e Bassilichi (60%). La sentenza conferma il giudizio di primo grado emesso dal tribunale di Siena, che si era occupato del ricorso promosso da 250 lavoratori, ed è coerente con «quanto già sancito da altri Tribunali», si legge in una nota congiunta diffusa dalle rappresentanze sindacali della banca.
Siena caso scuola Il pronunciamento di secondo grado favorevole ai dipendenti da parte della Corte d’Appello di Firenze potrebbe spianare la strada ad altri 400 dipendenti che avrebbero impugnato l’esternalizzazione rivolgendosi ai tribunali di altre città tra cui Lecce e Mantova, ottenendo sentenza favorevole nel primo grado di giudizio.
In attesa della Cassazione Quindi gli oltre mille lavoratori passati a Fruendo, o perlomeno quelli che hanno impugnato di l’esternalizzazione, potrebbero chiedere di rientrare in Mps. I sindacati sottolineano che la Cassazione «non è un Giudice di merito e quindi difficilmente potrà ribaltare i due gradi di giudizio precedenti, favorevoli ai lavoratori». «Da più parti giungono voci su un interessamento del nuovo Ad di Mps Marco Morelli per questa vicenda: sembra che, una volta risolti i problemi più urgenti, troverà lui una soluzione anche per Fruendo», scrivono i sindacati nella nota.