Si è svolta questa notte in via dei Georgofili a Firenze la cerimonia di commemorazione della strage che nel 1993 portò, per mano mafiosa, alla morte di cinque persone ed al ferimento di oltre quaranta. All’evento di ricordo hanno partecipato fra gli altri il presidente del Senato, Pietro Grasso, la presidente della commissione antimafia della Camera, Rosy Bindi, e la presidente dell’Associazione delle vittime della strage, Giovanna Maggiani Chelli.
Grasso ricorda le vittime della strage dei Georgofili «La città ha reagito oggi come fu pronta a reagire quella notte di 23 anni quando fu scossa da quel boato – ha sottolineato la seconda carica dello Stato nel corso della cerimonia -. È bello poter vedere ancora la reazione di questa città dopo 23 anni, è bello insieme ricordare per indignarci contro l’indifferenza e la rassegnazione di tanti, per reagire contro la corruzione, per invocare la trasparenza e una politica pulita. Oggi dobbiamo lottare contro nuovi volti della mafia, la corruzione, gli affari illeciti con cui si infiltra. Oggi siamo qui ancora una volta qui per ricordare e per reagire. Dobbiamo portare avanti questa memoria su cui costruire il futuro di questo paese».
La lotta alla criminalità organizzata oggi Particolarmente colpita nel corso dell’evento Rosy Bindi che ha dichiarato: «Se abbiamo sconfitto quella mafia, dobbiamo anche ammettere che non abbiamo saputo mettere la parola fine alla presenza delle mafie nel nostro Paese. Siamo qui quindi per rinnovare il nostro impegno che è fatto di voglia di verità, per combattere la mafia nel nostro paese, la corruzione, tutto ciò che frena la crescita del paese. Per combattere la mafia di oggi con la sua capacità di mimetizzarsi, anche in settori ritenuti impenetrabili, occorrono magistrati, forze dell”ordine, ma serve l’impegno di ciascuno di noi. Questo paese ha bisogno che tutti gli italiani credano nella legge, nella forza della legge e della Costituzione. Questa è la strada maestra per combattere la mafia, la corruzione e tutta la criminalità».
La commemorazione A nome della Regione Toscana è intervenuto l’assessore alla legalità, Vittorio Bugli. «La memoria è necessaria anche perchè è alla base delle tante azioni che nel quotidiano ciascuno può fare per combattere le mafie e per diffondere la cultura della legalità. Uno spazio utile da occupare per la Regione è quello di mettere a disposizione delle forze dell’ordine tutte le banche dati che abbiamo e quelle nuove che possiamo costruire e che siano utili per l’individuazione del fenomeni criminosi e per le indagini inquirenti. È una convinzione che ci è venuta dopo che il nostro Osservatorio sugli appalti e la relativa banca dati è ormai diventato uno strumento di lavoro per la guardia di finanza, la Dia, i carabinieri che accedono liberamente e utilizzano le informazioni che servono per le indagini».