SIENA – Un punto di vista unico, a pochi metri dalla tela. Il pubblico, dal prossimo autunno, avrà un’occasione rara.
Osservare da vicino l’Allegoria ed effetti del buono e cattivo governo, salendo sulle impalcature e ascoltando la spiegazione di coloro che sono chiamati a eseguire il restauro del capolavoro realizzato da Ambrogio Lorenzetti nel 1338.
L’intervento si è reso necessario per il monitoraggio delle condizioni della superficie dipinta a circa trentacinque anni di distanza dagli ultimi lavori. In più si configura anche come un approfondimento sia sulla tecnica pittorica di Ambrogio Lorenzetti sia sulle cause delle alterazioni dei preziosi dipinti e sui restauri precedenti, andando a costituire la base per le future azioni sulla loro conservazione e salvaguardia. L’operazione vede in campo varie professionalità: restauratori, archeologi dell’architettura, chimici, petrografi, fisici e architetti che, in collaborazione con gli specialisti del Comune di Siena, indagheranno l’organizzazione del cantiere di Lorenzetti. “È un’opera antropologica, politica e sociale. – ha affermato il sindaco Luigi de Mossi-. Ed è anche l’elemento che ha caratterizzato Siena sin dalla sua nascita perché esprime la civitas, la municipalità e l’idea della democrazia diffusa”.
Al suo fianco, il soprintendente Gabriele Nannetti: “Quest’intervento è programmato. Il momento è prezioso per approfondire le vicende del periodo, delle tecniche usate, della storia della conservazione. Insegnamenti dunque che possiamo imparare e che possiamo tramandare alle future generazioni e che sarà propedeutico ai successivi interventi manutentivi”.