campanini-corsi2«Riteniamo assurda la proposta dell’Ato unico in Toscana fatta dal governatore Enrico Rossi, un’ipotesi che schiaccia realtà non omogenee tra loro e che rischia di ricalcare il modello negativo dell’Ato Toscana Sud, quello più grande e anche quello che va peggio». Lo hanno  detto i consiglieri comunali di Siena Ernesto Campanini ed Andrea Corsi, delle liste civiche di opposizione Sinistra per Siena e L’Alternativa, presentando il report “L’intreccio non sempre virtuoso tra partecipate pubbliche, Mps e la gestione del ciclo di rifiuti a Siena e nel suo territorio”. Un caso «clamoroso», secondo Campanini e Corsi, «se si pensa all’inchiesta sui rifiuti condotta dalla Procura della Repubblica di Firenze».

Report sulle partecipate del Comune di Siena, i casi rilevanti Nel loro report, i due consiglieri comunali denunciano il caso delle partecipate del Comune di Siena, «un sistema di scatole cinesi», lo definiscono, che «grava sulle casse comunali». I dati forniti da Campanini e Corsi evidenziano come la spesa dell’amministrazione comunale per le partecipate sia aumentata del 5% tra il 2014 e il 2015. Un dossier, quello dei due, che denuncia soprattutto un intricato sistema di «partecipate di partecipate», per cui anche il loro lavoro di ricerca e indagine ha incontrato ostacoli e difficoltà di natura burocratica. Emergono però alcuni casi rilevanti, specialmente in relazione alla gestione dei rifiuti. Il primo è quello della Bioecologica srl – partecipata di Sienambiente, a sua volta partecipata del Comune di Siena -, che ha chiuso l’esercizio 2015 con una perdita di oltre 700mila euro a causa dell’affare, non andato a buon fine, del parco eolico di Talla (Arezzo). Un secondo caso è quello di Nova.e, ancora una partecipata al 100% di Sienambiente, che ha registrato perdite per oltre un 1 milione e 700mila euro.

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Da sinistra: Ernesto Campanini e Andrea Corsi

Opposizione senese si concentra su Scarlino  L’attenzione di Campanini e Corsi si concentra, in particolare, sulla Scarlino Energia srl (partecipata al 25% di Sienambiente), già al centro di vicende giudiziarie. Qui i due consiglieri senesi parlano di «danno economico e ambientale», visto che citano anche alcune uscite sulla stampa locale in cui si parlava di emissioni non a norma. Dal punto di vista economico, Campanini e Corsi parlano anche del «concordato preventivo del 17 dicembre 2015» che ha portato a una svalutazione del 100% di 4 milioni e 400mila euro. Ma chi è Scarlino Energia? Corsi e Campanini evidenziano come la sua compagine sia formata tra gli altri ancora da Sienambiente e Sta spa, Società Toscana Ambiente, una holding di imprese toscane ed emiliane tra cui anche la Banca Monte dei Paschi. Secondo quanto riferito da fonti di stampa, però, Scarlino energia era anche inserita nella black list dei debitori di Mps, quelli che hanno portato all’accumulo di Npl nel portafoglio dell’istituto senese. «Un cortocircuito», lo definiscono Corsi e Campanini, che ha portato «la banca ad essere debitrice di se stessa». 30 milioni, sarebbe il dato dell’esposizione di Scarlino energia nei confronti di Mps, «un vecchio inceneritore che si è bloccato 135 volte tra il 2013 e la prima parte del 2014 per inadeguatezza degli impianti», aggiunge in particolare Ernesto Campanini.

Dossier_ L’intreccio non sempre virtuoso tra partecipate, Mps e la gestione del ciclo di rifiuti a Siena e nel suo territorio”

 

Rifiuti e partecipate, il cortocircuito La gestione dei rifiuti, in tutto questo scenario, si rivela quantomai centrale. L’analisi di Corsi e Campanini si incentra anche sul raffronto tra le varie realtà della Toscana e sugli studi, sostengono, che certificano che una più corretta gestione del servizio porta anche a una diminuzione della tassazione per la cittadinanza. I trend, registrati nei vari territori della Toscana, relativi agli ultimi 5 anni evidenziano come i territori inseriti nell’Ato Toscana Sud siano tra i peggiori a livello regionale (dati 2010-2014). «Lo testimonia anche il fatto che la pagina del sito istituzionale dell’Ato – sottolineano i consiglieri – relativa alle politiche sulla riduzione di produzione dei rifiuti sia bianca». Pertanto Campanini e Corsi concludono chiedendo «che il Comune di Siena intraprenda una seria politica di riduzione delle partecipate», concludono i consiglieri comunali che auspicano anche «un diverso dimensionamento degli Ato e il commissariamento, da parte di Anac, di 6 Toscana Sud», cioè la società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti per le province di Siena, Arezzo e Grosseto.