Niente più uffici nel mondo per la Toscana, resta solo Bruxelles. La Regione risparmierà di 404 mila euro. Enrico Rossi, presidente della giunta toscana, continua nella sua politica di riduzione delle spese. Dopo il taglio delle auto blu, arriva quello delle rappresentanze nel mondo. In futuro, per presidiare all’estero le aree di interesse economico e culturale per le aziende e la società toscana, la Toscana farà riferimento all’Istituto per il commercio estero e alle ambasciate italiane. “Sperando che lo Stato renda più efficace la sua presenza e l’accompagnamento alle Regioni come fanno altri Paesi – dichiara il presidente Rossi. La sede a Bruxelles continuerà a intrattenere rapporti quotidiani con tutte le istituzioni comunitarie e a svolgere essenziali funzioni di rappresentanza istituzionale a supporto degli organi regionali e della società toscana nel suo complesso, il suo costo è di 490 mila euro l’anno, un centinaio le missioni che il sistema Toscana svolge ogni anno nella città dell’Unione Europea, proprio dall’assistenza tecnico-organizzativa fornita dalla nostra sede”. Il governatore, sta pensando come usare il risparmio di 404.000 euro (forse una parte dei fondi andranno all’Accademia della Crusca) e oggi a Roma si è svolto l’incontro per decidere assieme alle altre Regioni come contrastare la manovra del governo. “Penso che restituiremo le deleghe — sostiene  Rossi — perché i tagli sono insostenibili. Noi con il taglio delle auto blu e delle sedi istituzionali, con i risparmi, toglieremo materia di polemica al ministro Tremonti, ma i problemi sono ben altri, sono i servizi che non potremo garantire, neppure alzando le tariffe ad iniziare dal trasporto pubblico. Intanto spero che entro luglio, prima della pausa estiva del Consiglio regionale, sia approvata la legge sulle grandi opere che assegna poteri sostitutivi alla Regione se le opere non sono fatte o i soldi non spesi”. Sulla politica nazionale, Enrico Rossi parla soprattutto al Pd. Nell’intervista al settimanale Sette ha sottolineato che non vuole “un partito sexy”, un “leader fighetto” e invita Nichi Vendola a fare bene il governatore della Puglia prima di pensare a candidarsi alle primarie per il Pd.


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